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Promozione della Lingua Italiana negli USA: Patrizia Calanchini Monti, dal Liceo al Consolato di Philadelphia – INTERVISTA

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La Dirigente Scolastica Patrizia Calanchini Monti, dopo diversi anni di servizio presso il Liceo scientifico Righi di Bologna, ha avuto l’incarico di dirigere l’Ufficio Istruzione del Consolato, che ha sede a Philadelphia, in Pennsylvania e che si occupa della promozione dei corsi di lingua e cultura italiana nelle scuole della circoscrizione, oltre ad effettuare un costante monitoraggio sui corsi di lingua italiana per garantirne la continuità e la qualità linguistica e didattica.

Ecco cosa ha dichiarato in una intervista per La Tecnica della Scuola.

In quale ambito si è svolta la sua esperienza lavorativa negli Stati Uniti?

Nei sei anni che ho trascorso in USA nel ruolo di dirigente dell’ufficio scolastico del Consolato Generale di Filadelfia, la cui giurisdizione si estende su sette stati americani sulla costa est degli Stati Uniti dal New Jersey fino alla North Carolina, ho avuto rapporti con la comunità italiana e italoamericana e con le scuole e le università americane in cui l’italiano si studia come lingua straniera.

La presenza italiana negli Stati Uniti, soprattutto sulla costa est, si articola in due gruppi sociali molto diversi. La prima comunità è quella degli italo discendenti, nati e cresciuti in America e i cui contatti con l’Italia spesso risalgono a molte decine di anni fa, che spesso non parlano la lingua italiana e i cui riferimenti culturali italiani sono legati ai racconti di nonni o bisnonni, di solito provenienti da realtà di piccolo paese. La stragrande maggioranza degli italo americani della zona New Jersey e Pennsylvania proviene originariamente dall’Abruzzo, dalla Calabria e dalla Sicilia.

La seconda comunità, in rapida crescita, è quella degli italiani di più recente generazione, giunti in America nel corso degli ultimi trent’anni; tra loro medici, docenti universitari, ricercatori e imprenditori provenienti da diverse parti di Italia, che hanno svolto tutta la loro formazione in scuole ed atenei italiani.

Non esiste una vera comunicazione tra questi due diversi “mondi italiani” e spesso addirittura si creano situazioni di contrapposizione tra due gruppi sociali che sono connotati in modo profondamente diverso dal punto di vista culturale e anche politico e non si riconoscono reciprocamente.

Inoltre, anche all’interno dei due gruppi esistono differenze e preclusioni, tanto che la stessa comunità italoamericana è frammentata in innumerevoli piccole o grandi organizzazioni (Associazione abruzzese, siciliana, calabrese), mentre la comunità italiana giunta di recente comprende associazioni di ricercatori italiani, club di giovani professionisti italiani, scuole private di italiano, e così via. In sintesi, la realtà italiana in America appare tutt’altro che coesa e solidale.

Quali differenze ha individuato tra i sistemi scolastici italiano e statunitense?

La diffusione della lingua italiana negli Stati Uniti che inizialmente era stata promossa dalle politiche del nostro Ministero degli Affari Esteri come protezione del patrimonio linguistico dei concittadini italiani emigrati in America, oggi si configura invece come promozione linguistica in senso lato, che vede come target tutti gli studenti americani anche quelli che non hanno alcun legame famigliare con l’Italia.

Quindi l’italiano è diventato una World Language a tutti gli effetti, a cui si avvicinano con interesse molti americani tanto che il numero degli studenti di italiano globalmente negli Stati Uniti si attesta sulle 220.000 unità.

Tuttavia, è opportuno sottolineare come lo studio delle lingue straniere negli USA non rappresenti una priorità né per gli studenti e le famiglie né per le istituzioni scolastiche e universitarie. Gli studenti che scelgono l’italiano studiano la lingua mediamente solo due o tre anni, generalmente in età adolescenziale o adulta. Nelle scuole l’italiano è sempre una materia elettiva con una dignità purtroppo non alla pari con le altre materie scolastiche, con inevitabili ripercussioni sulla motivazione e sugli esiti. Una differenza in positivo tra sistema scolastico americano e il nostro, appare invece l’atteggiamento rispetto al benessere degli studenti, al clima scolastico e all’approccio didattico. Se da un lato gli apprendimenti degli studenti di una High School americana sono generalmente meno completi di quelli degli studenti delle scuole secondarie di II grado italiane, si rileva però nelle scuole americane un’attenzione maggiore rispetto alle cosiddette “life skills”, al saper lavorare in gruppo e alla cura della serenità e dell’autostima degli studenti.

Come si sviluppa la politica del governo italiano in tema di promozione della lingua?

La promozione della lingua italiana negli Stati Uniti ha visto un progressivo impulso all’inizio del ventunesimo secolo, con iniziative e incentivi volti a trasformare l’italiano da prodotto di nicchia a una lingua attrattiva per molti. Tuttavia, nell’ultimo quinquennio si è assistito ad un progressivo spostamento delle priorità strategiche su altre zone del mondo e a un irrigidimento delle modalità di collaborazione con gli enti partner per la promozione linguistica, i quali hanno visto la loro azione complicata da nuove circolari più restrittive soprattutto in termini di aumento del livello di compartecipazione finanziaria richiesto agli enti dallo stato italiano.  Di conseguenza, molti storici partner dell’italiano negli Stati Uniti si sono visti costretti a limitare in modo drastico la loro attività, con risultati purtroppo deleteri per la promozione della lingua italiana nel mondo.

Qualche aneddoto interessante o curiosità

Appena arrivata a Filadelfia, mi recai con il rappresentante dell’ente gestore in una scuola superiore che stava introducendo l’italiano come lingua straniera grazie alla sponsorizzazione di una associazione di imprenditori italo americani di origine calabrese. Mi fu chiesto dal preside se potessi aiutare la scuola a trovare degli istituti partner in Italia per attivare scambi studenteschi. Alla mia risposta positiva, il rappresentante dell’associazione intervenne dicendo che presupposto indispensabile per lo scambio era che il liceo italiano si trovasse in Calabria.