Home I lettori ci scrivono Promuovere l’amore della lettura tra gli studenti, anche i più piccoli

Promuovere l’amore della lettura tra gli studenti, anche i più piccoli

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“Basta con Verga” nelle scuole, l’affermazione della grande scrittrice Susanna Tamaro lo scorso anno al Salone del Libro di Torino.

Sono una maestra di scuola primaria e autrice di libri per l’infanzia e ritengo che il problema non sia cosa non devono leggere o leggere i bambini e ragazzi, ma come promuovere in loro l’amore per la lettura fin dalla più tenera età: scuola dell’infanzia e primaria. La lettura della carta stampata sviluppa l’immaginazione, gli ideali, la creatività, che altri generi di letture non promuovono.

E’ necessario che le maestre trasmettano agli alunni l’amore per i testi scritti non scolastici, amore da coltivare, poi, per tutta la vita. Da quanto mi è dato sapere, un buon metodo di educazione alla lettura di testi narrativi per l’infanzia è stato messo in atto dalla maestra Caterina De Falco (presidente del Centro Giorgio La Pira di Pomigliano d’Arco). Metodo accolto dalla dirigente scolastica Maria Barone dell’I.C.2 Omero – Mazzini – Don Milani in Pomigliano d’Arco e dalle laboriose maestre dell’Istituto Scolastico.

La novità consiste nel lasciarsi alle spalle la consuetudine dell’autrice o dell’autore che in una mattinata scolastica presenta il proprio libro sconosciuto agli alunni. Questi ultimi passerebbero solo una mattinata scolastica diversa dal solito.

Il metodo della maestra Caterina invece fonda sulla scelta di un testo condivisa da tutte le maestre; l’ordine del libro per tutti i bambini alla casa editrice (che fa lo sconto per le scuole); la didattica applicata nelle aule sulla conoscenza del testo e solo infine l’incontro con l’autrice o l’autore. Quando i bambini hanno già fatto proprio il testo, grazie alla bravura delle insegnanti. Così l’incontro con l’autrice sarà davvero emozionante e proficuo, con domande pertinenti.

Come si sa l’apprendimento passa solo attraverso le emozioni! Diversamente non lamentiamoci, poi, dell’analfabetismo funzionale dei giovani. La scuola non dev’essere una cattedrale nel deserto e si deve aprire in primis agli autori delle case editrici serie.

Ho applicato il metodo della maestra Caterina nel mio territorio. Un numero davvero esiguo di scuole mi hanno considerata come una imponitrice dei propri libri che voleva solo guadagnare qualcosa (Sic!). Altre dirigenti scolastiche e insegnanti (anche di una scuola secondaria di I grado) mi hanno accolta e compresa, con grande interesse e partecipazione emotiva degli alunni. Faccio un appello alle autrici e agli autori per l’infanzia (e non solo): presentatevi nelle scuole e proponete il metodo della conoscenza del testo prima dell’incontro con l’autrice; anche le amministrazioni comunali, come è accaduto a me, centri di cultura o associazioni di genitori e altri possono finanziare l’acquisto dei libri per tutti gli alunni. Il mondo della cultura e del sociale devono interagire attivamente con il mondo reale di tutte le scuole.

Nicolina Moretta

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