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Promuovere nelle scuole la cultura della sicurezza

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Nonostante nel 2008 ci sia stata una diminuzione degli incidenti mortali sul lavoro, come evidenziano i ricercatori dell’Ispesl (1.120 casi, -7,2% rispetto al 2007, un dato comunque ovviamente ancora allarmante ed inaccettabile), permane altissimo il numero degli infortuni (30.000 invalidi permanenti). Tra le fasce di età più colpite, quella dei giovani fino ai 34 anni (37% degli infortuni sul lavoro).
 “Questi dati – afferma Umberto Sacerdote, direttore generale dell’Ispesl – insieme con le dimensioni del fenomeno infortunistico in ambiente domestico, evidenziano come permangono criticità in merito alla formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro (SSL) e confermano la riflessione che da alcuni anni si sta approfondendo sulla necessità di promuovere tali conoscenze prima possibile, sin dalla scuola primaria, sensibilizzando i bambini alla percezione dei rischi negli ambienti che li circondano”.
La scuola, ambiente di vita per gli alunni e ambiente di lavoro per gli insegnati, rappresenta il luogo preposto a promuovere e divulgare ai “lavoratori di domani” la cultura e le azioni di prevenzione attraverso l’acquisizione di comportamenti che si troveranno a dover applicare concretamente nella futura vita lavorativa.
Per questo l’Ispesl (Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro), anche alla luce dell’art. 11 comma 4 del D.L,vo n. 81/2008 che prevede percorsi formativi interdisciplinari nelle scuole e nelle università in materia di salute e sicurezza sul lavoro, ha organizzato insieme al Cnel un incontro-dibattito sul tema “La promozione della cultura della salute e sicurezza nelle scuole. Puntiamo sulla prevenzione per crescere in sicurezza”, in programma nella mattinata di giovedì 28 gennaio a Roma in viale David Lubin 2.
“Educare alla salute e alla sicurezza sul lavoro – evidenzia il direttore generale dell’Ispels – significa aiutare i ragazzi a sviluppare la capacità di prendere decisioni consapevoli nei riguardi del proprio benessere, in difesa del proprio equilibrio fisico, psichico e sociale, trasmettendo modelli positivi, promuovendo una corretta percezione dei rischi e l’adozione di comportamenti che diventino parte integrante dello stile di vita e di lavoro.”

“La scuola – ha aggiunto Sergio Iavicoli, direttore del dipartimento di Medicina del lavoro – è il luogo primario della prevenzione, dove la formazione alla salute e sicurezza può trovare un terreno fertile sul quale radicarsi e diventare patrimonio dell’individuo e del gruppo”.