Ieri il Coordinamento delle scuole era in piazza a Roma con striscioni di questo tenore: “Gli unici professori da tagliare sono quelli al governo” e “Dignità e futuro per la scuola pubblica statale” e con altri ancora di altrettante scuole un po’ in tutta Italia.
Tuttavia un comunicato del coordinamento degli studenti spiega che “Ancora una volta il movimento ha manifestato in massa, dopo il 10 e il 14 novembre scorsi, per chiedere una radicale inversione di rotta nelle politiche per l’istruzione pubblica: no al disegno di legge Aprea – Ghizzoni, attualmente in discussione al Senato; no all’aumento dell’orario di lavoro per gli insegnanti, inserito nel disegno di legge di stabilità; no al concorso-truffa; per il rifinanziamento della scuola pubblica statale; basta soldi alle private”.
In molte scuole “si continuano ad approvare mozioni per ribadire che la mobilitazione non si fermerà fino all’ottenimento degli obiettivi dichiarati; in tantissimi istituti anche gli studenti si stanno mobilitando con le loro modalità, sempre più spesso in sintonia con le altre componenti della scuola: genitori, insegnanti e lavoratori”.
Il Coordinamento delle scuole dà appuntamento per la prossima assemblea in cui decidere come continuare la mobilitazione e come organizzare le forme di coordinamento tra gli istituti. Si fa appello a tutte le scuole che aderiscono al coordinamento di inviare almeno un delegato.
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