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Pronti, partenza, via: tra novità e incertezze

Pronti, partenza, via. Un nuovo anno scolastico è alle porte. Sarà un anno particolare, perchè nel bel mezzo dell’estate, il 16 luglio, è diventata esecutiva la tanto contestata riforma della scuola. 

 

 

La riforma, per diventare operativa dovrà in larga parte passare per le indicazioni che nelle prossime settimane arriveranno dagli 8.500 istituti scolastici sparsi per il territorio. Ad iniziare da quelle sull’organico potenziato e sui componenti dei nuovi comitati di valutazione, due tasselli fondamentali per la nuova scuola autonoma.

Se ne parlerà sicuramente già nel corso del primo Collegio dei Docenti, in quasi tutti gli istituti scolastici programmato per martedì 1° settembre. Perché, in base alla Legge 107/2015, spetterà agli insegnanti decidere quali ambiti disciplinari, non le singole materie, indicare agli Uffici scolastici regionali come prioritari per l’offerta formativa di ogni scuola. Anche se, vale la pena ricordarlo, i tempi di attuazione dell’organico potenziato non saranno brevi: il Miur ha assicurato che arriverà entro la fine di novembre, per i sindacati si tratta però di una previsione ottimistica.

Intanto, i primi di settembre, saranno arrivati una parte dei 16mila prof, la metà di sostegno, assunti attraverso la fase B del piano di riforma: molti, però, preferiranno rimanere sulla supplenza annuale conferitagli dagli Ambiti territoriali entro l’8 settembre. Secondo le previsioni, alla fine della fiera, dopo il completamento della fase C delle assunzioni, saranno molte meno delle 103 mila previste dalla riforma: alcune migliaia andranno perse per via della mancanza di candidati abilitati nelle graduatorie. E si rischia di non vederne nemmeno una degli Ata, perché i 6.200 nuovi assunti per previsti dal turn over potrebbero essere presi dal personale perdente posto delle province in via di cancellazione.

Saranno poi ancora i docenti a dover indicare i colleghi più adatti ad affiancare il DS a realizzare il nuovo Pof triennale. E pure due insegnanti del nuovo “comitato di valutazione” (un terzo docente verrà scelto dal consiglio d’Istituto), che andranno ad affiancare il componente esterno individuato dall’Usr, i due rappresentanti dei genitori (uno solo per il secondo ciclo di istruzione), il rappresentante degli studenti (alle superiori): per tutti costoro è atteso un compito delicato, perché dovranno giudicare i neo assunti, ma anche individuare il personale meritevole di attingere i circa 20mila euro che ogni scuola riceverà annualmente per premiare chi si impegna più in classe e per la scuola.

Il clima, lo sappiamo, rimane infuocato. Perché la riforma da tanti non è stata proprio digerita. Su questo punto, i sindacati maggioritari (che dopo i tanti ricorsi anti riforma minacciano nuovi scioperi) hanno chiesto ai comitati di valutazione di occuparsi solo della valutazione dell’anno di prova dei docenti neo-assunti, evitando di entrare nel merito su criteri e compensi per la valorizzazione del merito professionale.

Non potrà invece avvalersi del vicario il dirigente scolastico: la Legge di Stabilità ha cancellato la figura, quindi addio ad esoneri e semiesoneri. Con migliaia di vice-presidi che dovranno tornare in classe, spesso dopo anni e anni. E non sarà facile. Al loro posto arriveranno i collaboratori del ds previsti dall’organico funzionale, o potenziato che dir si voglia, che però, come abbiamo visto, vedrà la luce non prima del prossimo autunno. La loro mancanza sarà particolarmente sentita in quelle 1.700 scuole dove manca anche il preside e che quindi andranno in reggenza.

Nei primissimi giorni di settembre toccherà quindi allo staff del preside, il pool di docenti “vicini” al dirigente scolastico (funzioni strumentali, docenti esperti e via dicendo), coordinare le operazioni di assegnazione delle cattedre e ai plessi, in particolare ai nuovi arrivati, di completamento del recupero dei debiti formativi alle superiori (esami finali e scrutini, nelle tante scuole dove non si sono svolti a luglio o agosto), dell’orario delle lezioni e via dicendo.

Tra le novità che porterà il nuovo anno, sempre in attesa che le nove deleghe al Governo fornite dalla riforma si trasformino in legge (per alcune servirà anche un anno e mezzo!), ricordiamo che toccherà a tutti gli organi collegiali – consigli di classe, collegi dei docenti, consigli d’Istituto – il delicato compito di individuare un maggiore coordinamento con il contesto territoriale.

Sempre da quest’anno, dalle scuole dovrà poi esserci una maggiore trasparenza, a partire da una maggiore cura dei siti internet istituzionali. Per i docenti, arriverà la card elettronica da 500 euro che finalmente darà loro la possibilità di aggiornarsi anche a spese dello Stato per il quale lavorano.

Intanto, ricordiamolo, la scuola paga un prezzo salatissimo per via dell’approvazione della riforma Fornero: l’81% delle donne che operano nella scuola sono donne, le quali sono state davvero penalizzate dall’innalzamento, sino a 67 anni, dell’età pensionabile. In tante, attorno ai 60 anni, sperano in una riduzione di quei requisiti, promessa di recente anche dal ministro del Lavoro, Giuliano Poletti per favorire il turn over: del resto, insegnare stanca e quando lo si fa da oltre 30 può diventare un’impresa stoica.

La loro speranza è che la Legge di Stabilità possa portare le soglie minime del pensionamento a dei livelli più ragionevoli. Senza però penalizzare troppo gli assegni di quiescenza, visto che si parla di un una riduzione di circa il 3% per ogni anno di uscita anticipata rispetto agli attuali requisiti: non è poco.

Tra i progetti incompiuti, ci preme ricordare il mancato decollo della scuola digitale: tante scuole, soprattutto del primo ciclo, continuano a non avere nemmeno una linea Adsl.

Poi, nei prossimi giorni, in prevalenza tra il 14 e 15 settembre, toccherà agli studenti tornare in classe.

A tal proposito ‘La Tecnica della Scuola’ sta realizzando uno speciale dedicato ai propri lettori: vi chiediamo di inviarci immagini e video sull’inizio dell’anno scolastico evidenziando eventi positivi e negativi della propria realtà scolastica utilizzando i canali social del nostro sito (Facebook e Twitter) tramite l’hashtag #ilmioannoscolastico o via e-mail a info@tecnicadellascuola.it). 

Nel frattempo, vogliamo fare a tutti – docenti, studenti e famiglie – i migliori auguri per l’avvio dell’anno scolastico 2015/2016!

Alessandro Giuliani

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