Con la C.M. n. 16 del 19 febbraio 2002 il Ministero dell’Istruzione ha comunicato alle Direzioni regionali lo schema di decreto e le tabelle relative alle dotazioni organiche del personale docente per l’anno scolastico 2002/2003. Dopo l’esame delle competenti Commissioni parlamentari, il decreto sarà emanato di concerto tra il Ministero dell’Istruzione e il Ministero dell’economia e delle finanze.
L’annunciato taglio complessivo di 8.500 i posti per il prossimo anno scolastico è così ripartito: 2.500 posti in meno nella scuola elementare, 2.000 alle medie, 4.000 alle superiori. I posti destinati agli insegnanti per il sostegno, invece, aumentano di 7.216 unità rispetto allo scorso anno, mentre non subisce alcuna variazione l’organico della scuola materna, in considerazione dell’anticipo dell’iscrizione dei bambini previsto dal disegno di legge sulla riforma dei cicli.
A differenza degli anni passati, il contingente dei posti non è suddiviso su base provinciale, poiché la nuova normativa attribuisce alle Direzioni regionali la competenza della ripartizione tra le province che prima era stabilita a livello ministeriale. I dirigenti regionali dovranno, quindi, provvedere alla redistribuzione nei diversi ordini di scuole e, per la secondaria, all’assegnazione delle cattedre alle varie classi di concorso, sulla base delle previsioni degli effettivi alunni frequentanti nell’anno scolastico in corso e dopo "un attento esame della serie storica dell’andamento della popolazione scolastica, dei tassi di passaggio da un anno di corso all’altro, delle ripetenze, nonché da una approfondita valutazione della loro reale incidenza sulla costituzione delle classi stesse". Tale prescrizione del Ministero tende ad evitare che previsioni errate portino ad autorizzare classi con un numero di alunni inferiore ai minimi consentiti.
A livello regionale, i tagli più rilevanti riguardano la Lombardia con 1.185 posti in meno, la Campania con 964 e la Sicilia con 816.