Il Piano Programmatico previsto dall’art. 64 della legge 133 sta concludendo il suo percorso parlamentare: nella giornata del 18 novembre l’on. Valentina Aprea ha presentato in Commissione Cultura una bozza di parere che nei prossimi giorni sarà messa ai voti.
Il parere è ovviamente favorevole, ma le condizioni che la Commissione pone al Governo sono davvero tante; secondo l’opposizione sono persino troppe e snaturerebbero persino il significato della stessa legge.
Secondo la bozza di parere,per esempio, va bene prevedere l’aumento del numero minimo medio degli alunni per classe senza però toccare i limiti massimi “al fine di rispettare i parametri di agibilità”.
Si tratta poi di garantire il rapporto di un docente ogni due alunni disabili e di “potenziare e qualificare l’attività di formazione degli insegnamenti specialistici di lingua inglese nella scuola primaria, al fine di generalizzare in modo compiuto e adeguato questo tipo di insegnamento”.
E ancora: “rivedere le tabelle che determinano l’organico di vari profili professionali del personale ATA, allo scopo di razionalizzare gli organici evitando il ricorso all’esternalizzazione di servizi, in presenza di personale impiegato a tempo indeterminato nelle scuole”.
Un altro punto importante riguarda la scuola dell’infanzia: l’orario obbligatorio “deve garantire prioritariamente il tempo di 40 ore con l’assegnazione di due insegnanti per sezione e prevedere soltanto come modello organizzativo residuale lo svolgimento delle attività didattiche nella fascia antimeridiana, con l’assegnazione di un unico docente per sezione, sulla base della esplicita richiesta delle famiglie”
Analoghe garanzie vengono richieste per il tempo pieno: l‘attivazione di classi affidate ad unico docente, funzionanti per un orario di 24 ore settimanali, deve essere effettuata sulla base di specifiche richieste delle famiglie e bisogna prevedere che “per le classi funzionanti a tempo pieno siano assegnati due docenti per classe”.
Curiosamente la minoranza si è mostrata molto perplessa sulla proposta di parere motivando la posizione con la preoccupazione che – in tal modo – non si possa conseguire gli obiettivi fissati dall’articolo 64 della legge 133.
Nelle prossime ore inizierà il dibattito al quale faranno seguito le dichiarazioni di voto e si capiranno meglio le intenzioni di maggioranza e opposizione.