Terzo Valico: un consorzio di aziende private pretende di utilizzare la scuola pubblica come palcoscenico pubblicitario e propagandistico a favore delle “grandi opere” mentre nelle stesse regioni coinvolte dall’operazione, Liguria e Piemonte, appare evidente la necessità di opere realmente utili a tutela del territorio e della vita e dei beni dei cittadini.
Credevamo, e continuiamo a pensare, che la scuola pubblica debba essere il luogo dove si opera per un sapere libero da interessi economici, politici, comunque di parte.
Non così la pensano i dirigenti del COCIV Consorzio Collegamenti Integrati Veloci composto dalle società di costruzioni Salini-Impregilo (64%), Società Italiana Condotte d’Acqua (31%), CIV (5%), la società che è Il General Contractor incaricato della progettazione e costruzione del Terzo Valico.
Il COCIV propone infatti, riprendiamo dal loro dépliant, “…un progetto educational (l’inglese nel testo serve a rendere più “autorevole” la proposta) per le scuole primarie delle province di Alessandria, Asti, Genova, Imperia, La Spezia e Savona finalizzato a costruire consegno (sic) attorno alle grandi opere come strumenti utili per la crescita del “sistema paese”. Il progetto parla delle gradi opere e in particolare del Terzo Valico….adottando il concept dell’apertura dell’Italia all’Europa e si concretizza nell’immagine di un percorso di scoperta ed esplorazione.”
COCIV non si risparmia nell’impresa, ha preparato 1000 kit mediatici disciplinari da distribuire in oltre 200 scuole, organizza workshop per i docenti che dovranno, lo dicono loro, fungere da passaparola, organizza un concorso a premi, ha preparato una campagna di indottrinamento degna di miglior causa.
In sintesi, ma vale la pensa di leggere bene il loro dépliant che alleghiamo, COCIV si propone di orientare docenti, studenti, famiglie a sostegno del Terzo Valico con il sostegno degli enti locali.
Siamo di fronte, insomma, ad un esempio evidente di utilizzo della scuola pubblica come palcoscenico per il lancio di una grande opera volta a garantire profitti al COCIV e non ad un effettivo confronto con la popolazione, i movimenti a difesa del territorio, l’opinione pubblica.
La CUB Scuola Università Ricerca rileva che questo progetto va rispedito al mittente, invita i collegi docenti, le assemblee sindacali, i delegati sindacali di scuola, le associazioni degli studenti e dei genitori a mobilitarsi contro la trasformazione della scuola pubblica in un luogo di pubblicità e propaganda, organizzerà iniziative di contrasto a questa operazione.
La CUB Scuola Università Ricerca invita inoltre i dirigenti scolastici a non farsi strumenti di un’iniziativa che con la scuola pubblica non ha nulla a che vedere e che ne snatura le funzioni e i compiti e valuterà le possibili azioni legali contro questo genere di manovre.
Gli insegnanti e gli alunni non sono, non devono essere, una massa di manovra piegata agli interessi del grande capitale!
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