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Proposta di consultazione generale nella scuola

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“Siamo sempre più convinti che per ricostruire una buona scuola pubblica in Italia occorrerà sgombrare il campo dalle macerie provocate dalla riforma Moratti e propria per questo intendiamo promuoviamo una grande consultazione per raccogliere idee e punti di vista su cosa occorra oggi per fare una buona scuola pubblica”: le organizzazioni che fanno parte del Tavolo nazionale “Fermiamo la Moratti” così spiegano la loro idea di raccogliere idee e proposte per il superamento della legge n. 53, in caso di vittoria dell’Unione alle prossime elezioni.
“Siamo convinti – spiega Vittorio Cogliati Dezza, responsabile nazionale di Legambiente Scuola e Formazione – che non ci potrà essere rilancio della scuola pubblica italiana senza un profondo ed innovatore coinvolgimento di quanti nella scuola operano ed intorno alla scuola vivono”.
Si tratta, secondo Cogliati Dezza di “individuare insieme le cure più efficaci e gli interventi organizzativi, finanziari, culturali, pedagogici, che possano dare nuovo ossigeno alla scuola pubblica italiana (orario di insegnamento, orario curricolare di scuola, obbligo scolastico, finanziamenti, ruolo scuola dell’infanzia, continuità verticale, autonomia scolastica, progetti, rapporto con il territorio, forme di partecipazione, saperi, didattica e metodologia, ricerca e riflessività professionale, formazione in servizio, diversità culturali, ecc. ecc.)”
Ma in realtà i soggetti che vengono chiamati in causa dal Tavolo sono solamente alcuni: “Vogliamo dare voce a chi nella scuola vive – sostengono infatti i promotori dell’iniziativa – a insegnanti e personale ATA, a studenti e genitori, e ai cittadini che ci tengono alla qualità della scuola pubblica italiana”.
Nessun riferimento ai dirigenti scolastici, che pure sono una componente non secondaria della comunità scolastica.
Difficile dire se si tratti di una svista o di una scelta consapevole, resta il fatto che l’Anp (Associazione Nazionale Presidi) non ha dubbi e, per bocca di Valentino Favero, membro della segreteria nazionale, commenta in modo ironico: “Si tratta di un posizione conservatrice: non solo perché fa riferimento a soggetti che di fatto vogliono conservare lo status quo, ma anche perché questo modo di ragionare farà conservare all’Italia le stesse posizioni nelle classifiche internazionali”.