Oltre 60mila firme per sostenere la proposta di legge di iniziativa popolare sul diritto allo studio promossa dagli studenti di Link coordinamento universitario – promotrice di «All In – per il diritto allo studio universitario». E ora la proposta si trova in Parlamento.
In Italia – ricorda il Link – la spesa complessiva per l’istruzione universitaria è ferma allo 0.9% del Pil, penultima fra gli Stati dell’area Ocse e contro una media Ue pari all’1,5%, mentre il sistema universitario in Italia ha perso circa 463mila studenti e studentesse in 10 anni per l’eccessivo costo delle tasse universitarie e la mancanza cronica di borse di studio.
Ora dunque parte una proposta di legge d’iniziativa popolare sul diritto allo studio per riconoscerlo in modo decisivo e per “la costruzione di una società con meno disuguaglianze e più centralità alla cultura e alla ricerca, dopo anni di offensiva delle forze che hanno voluto ridimensionare l’università pubblica e il diritto allo studio”.
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All’iniziativa, pubblica Il Sole 24 Ore, hanno contribuito in sei mesi 55 mila persone e organizzazioni studentesche universitarie. La proposta di legge prevede un rifinanziamento complessivo per garantire la copertura delle borse di studio per i redditi più bassi, il miglioramento per gli studenti dei servizi di ristorazione, alloggio, accesso alle cure mediche e una proposta di No tax area sotto i 28.000 euro di Isee per rendere l’accesso all’università libero e gratuito in un fase di forte impoverimento, in cui le disuguaglianze economiche e sociali, già da tempo esistenti, si aggravano progressivamente e per le condizioni in cui versa il sistema universitario.