Sanzioni penali per i genitori che non controllano i figli e non seguono le indicazioni del mondo della scuola: la proposta shock è di Gian Ettore Gassani, Presidente dell’ Associazione matrimonialisti italiani, secondo cui gli ormai ripetuti e crescenti atti di bullismo di cui si rendono protagonisti i nostri minori, spesso studenti, vanno addebitati anche all’atteggiamento superficiale e lassista delle famiglie.
“Occorre prevedere precise sanzioni, anche di carattere penale, a carico di quei genitori che omettono il necessario controllo sui figli”, ha detto l’avvocato Gassani all’indomani del pestaggio di alcuni neo-nazisti che a Verona ha causato la morte di Nicola Tommasoli.
Il Presidente dell’Ami è convinto che i genitori spesso “sono poco collaborativi rispetto anche alle sollecitazioni che provengono dal mondo della scuola e che, in generale, dimostrano lassismo ed addirittura complicità rispetto alle bravate”.
La crescita del fenomeno è sotto gli occhi di tutti, il Ministero della pubblica istruzione ha anche attivato un osservatorio e delle manovre anti-bullismo. Ma nessuno aveva mai puntato l’indice direttamente sulle famiglie: “I tribunali per i minorenni italiani – continua Gassani – sono oramai ingolfati da procedure a carico dei cosiddetti ‘figli di papà’. Mentre la microcriminalità dei quartieri periferici si è specializzata in reati contro il patrimonio (scippi, rapine, estorsioni), i figli del benessere e della noia compiono atti vandalici contro istituti scolastici, chiese, luoghi pubblici. Emergenza difficilmente risolvibile se si prende atto delle garanzie a volte eccessive di cui godono i minorenni imputati durante le fasi processuali”.
La crescita del fenomeno è sotto gli occhi di tutti, il Ministero della pubblica istruzione ha anche attivato un osservatorio e delle manovre anti-bullismo. Ma nessuno aveva mai puntato l’indice direttamente sulle famiglie: “I tribunali per i minorenni italiani – continua Gassani – sono oramai ingolfati da procedure a carico dei cosiddetti ‘figli di papà’. Mentre la microcriminalità dei quartieri periferici si è specializzata in reati contro il patrimonio (scippi, rapine, estorsioni), i figli del benessere e della noia compiono atti vandalici contro istituti scolastici, chiese, luoghi pubblici. Emergenza difficilmente risolvibile se si prende atto delle garanzie a volte eccessive di cui godono i minorenni imputati durante le fasi processuali”.
L’accusa dell’Ami, al limite della provocazione, potrebbe comunque avere effetti positivi: ad iniziare dal riconoscimento sociale della necessità di avviare una maggiore collaborazione tra la scuola e le famiglie degli studenti. Un collegamento e una collaborazione che negli, su questo ha probabilmente ragione Gassani, si è andata sempre più spegnendo. Sulle sanzioni penali sarebbe invece il caso di lasciar giudicare, di volta in volta, da chi è deputato per legge a farlo.