“Questo è il Paese delle mille proroghe e delle proroghe delle proroghe. Si fissano delle scadenze e quando gli animi sono esasperati, si emanano proroghe. E’ evidente che si naviga vista senza programmazione”. Lo ha detto il Presidente dell’associazione dei presidi di DirigentiScuola, Attilio Fratta commentando la proroga degli organici del personale ATA e amministrativi assunti a tempo determinato come supporto alla realizzazione delle misure del PNRR e dell’Agenda Sud. Per i collaboratori scolastici è prevista, nella Legge di Bilancio appena approvata, la proroga fino al prossimo 15 aprile: si tratta di 4.320 unità assunte su PNRR e 1419 su Agenda Sud. Per gli Assistenti Amministrativi la questione è assai diversa se non critica: quelli già assunti risultano essere 3.166, sia per il PNRR sia per l’Agenda Sud. Per costoro non è previsto uno specifico finanziamento ma solo la possibilità di essere ricontrattualizzati a valere sul fondo destinato alle spese di gestione delle varie linee di finanziamento del PNRR. Molto critica, secondo l’associazione dei presidi, la discriminazione operata per le due distinte forme di prosecuzione del rapporto lavorativo: per i collaboratori scolastici, infatti, si tratta di una vera e propria proroga, operazione assai agevole; per gli assistenti amministrativi, invece, si aprono diverse possibilità tra cui, drammaticamente, anche la conclusione del rapporto di lavoro.
“Perché soluzioni diverse per i collaboratori e per gli amministrativi? Se una iniziativa o un progetto dura tutto l’anno e se per la realizzazione dello stesso occorrono collaboratori e amministrativi – continua Fratta – perché questi ultimi non vengono assunti per tutta la durata dell’iniziativa o del progetto? Perché, poi, la proroga non interessa entrambe le categorie di lavoratori? Perché si costringono i Dirigenti scolastici a gestire situazioni conflittuali peraltro utilizzando fondi erogati per ben altri motivi? Auspichiamo che il Ministro Valditara intervenga tempestivamente per eliminare quella che può essere definita nuova molestia burocratica, onde evitare che i Dirigenti siano costretti a interrompere le attività, qualora non lo dovesse fare lo stesso Ministro: non ci sono i fondi? Se ne prende atto e non si avviano attività ovvero si interrompono se se ne prende atto in corso d’opera, senza lasciare il cerino in mano ai capi di istituto”.
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