Il decreto legislativo 65 del 2017 si è posto come finalità di garantire “pari opportunità di educazione e d’istruzione, di cura, di relazione e di gioco, superando disuguaglianze e barriere territoriali, economiche, etniche e culturali alle bambine e ai bambini da 0 ai sei anni al fine di promuovere lo sviluppo delle potenzialità di relazione, autonomia, creatività, apprendimento, in un adeguato contesto affettivo, ludico e cognitivo”.
Linee programmatiche ministeriali
Sulle linee programmatiche emanate dal Ministro Bianchi il 4 maggio 2021, sono ripresi gli stessi principi volti a garantire “pari opportunità per sviluppare potenzialità di relazione, autonomia, creatività, apprendimento, in un adeguato contesto affettivo, ludico e cognitivo, per produrre effetti positivi sui risultati negli apprendimenti, contrastare l’insuccesso scolastico, incidere sulle condizioni di povertà materiale e educativa” in più, la diffusa rete di servizi educativi per l’infanzia è vista come un’occasione per conciliare i tempi di cura dei piccoli, con il lavoro degli adulti nel nostro Paese.
Necessari interventi sinergici
In questo senso è opportuno programmare interventi immediati che vedono la partecipazione sinergica non solo delle diverse articolazioni della Repubblica, dallo Stato alle Regioni agli Enti locali, ma anche le scuole, le famiglie, le associazioni, gli Enti locali e tutti gli stakeholder che direttamente o indirettamente si occupano dell’educazione sana ed equilibrata dei bambini al fine di qualificare un determinato territorio come una comunità equa e solidale.
Le linee programmatiche ministeriali
Le linee programmatiche ministeriali, attraverso il PNRR, hanno previsto un piano d’investimento che ponga in sicurezza gli asili e le scuole dell’infanzia con una previsione di circa 228.000 posti e la promozione e la realizzazione di poli per l’infanzia.
Tutto ciò in previsione di costruire dei percorsi educativi unitari aventi come fine la crescita sana ed equilibrata dei bambini in un’ottica non di renderli tutti uguali, nella convinzione ideologica dell’allievo medio ideale, ma nella prospettiva di personalizzare l’intervento educativo in riscontro alle esigenze individuali di ognuno.