In un’intervista al Sole 24 ore dell’agosto scorso, Il Ministro Valditara ha rilanciato con decisione l’obiettivo di chiudere le trattative per la sottoscrizione del CCNL 2022-2024 del comparto Scuola.
Tale traguardo appare comunque raggiungibile dal momento che non sono sorti sinora ostacoli oggettivi né tanto meno si profilano interventi di correzione dei conti pubblici che mettano a rischio i tre miliardi previsti per il rinnovo contrattuale del personale della scuola dagli stanziamenti della Legge di Bilancio 2024.
La misura contemplata nella Finanziaria determinerà, ad accordo concluso, un aumento medio mensile di 160 euro per il personale della scuola, che si andrà ad aggiungere a quello di 124 euro conseguito con il CCNL 2019 -2021 alle cui trattative il Ministro Valditara diede una significativa accelerazione.
Nella storia recente delle contrattazioni del Comparto scuola vi è da rilevare che, in rare occasioni, le intese sono state sottoscritte in un arco di tempo così ravvicinato.
Ad accordo raggiunto, l’effetto dei miglioramenti economici complessivi risulterà tangibile, anche a fronte di un costo della vita, in crescita a seguito di diversi fattori.
Già rispetto all’intesa 2019-2021, l’indennità di vacanza contrattuale, attualmente erogata, incide per un 5,8 percento, unita ad una riduzione del cuneo fiscale (altra misura della Legge di Bilancio 2024) con il 6 per cento, sulla retribuzione, in presenza di un’inflazione certificata dall’ISTAT dell’11, 5 per cento complessivo per il triennio di riferimento.
A questo proposito di fronte all’osservazione ricorrente, formulata sulla base di un confronto, che spesso non tiene conto dei dati effettivi di contesto (popolazioni dei singoli stati, costo della vita, consistenza degli organici scolastici) tra le retribuzioni della categoria tra i vari paesi europei, dall’esame delle rilevazioni OCSE-Eurydice emerge che gli stipendi dei docenti italiani a fine carriera sono superiori a quelli dei colleghi delle ricche nazioni scandinave, spesso citate come modelli didattici.
Pertanto dopo l’avvio dell’anno scolastico, preceduto da una serie di misure approvate a ritmi serrati, cui si aggiungono i rinnovati impegni, annunciati ieri, per misure strutturali sul precariato, il CCNL 2022- 2024 si pone come l’obiettivo prioritario per il mondo della scuola, obiettivo che il Ministro è determinato a realizzare.
Mario Tedesco (dirigente scolastico)
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