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Proteo, sull’OM valutazione si cela una nullità di cultura pedagogica

Dall’Ufficio nazionale di presidenza dell’Associazione professionale Proteo Fare Sapere arriva una durissima nota contro il provvedimento della Ministra dell’Istruzione sulla valutazione degli apprendimenti degli studenti.

Eliminare l’uso dei voti decimali alla primaria

La nota scritta dalla Presidenza nazionale di Proteo Fare Sapere definisce grave e sconcertante la decisione di valutare con il voto numerico, da 1 a 10, gli esiti finali degli scrutini della scuola del primo ciclo e in particolare della scuola primaria. La suddetta nota entra nel merito della scelta fatta dalla Ministra Azzolina sul tema della  valutazione di fine anno, resa pubblica con la O.M. 11/20. La gravità starebbe nel fatto, sostiene il Presidente Nazionale di Proteo Dario Missaglia, che ancora una volta questa Ministra ha mostrato la totale sordità nei confronti degli appelli che da tutto il mondo associativo e professionale le erano stati rivolti affinché, proprio in considerazione dei caratteri straordinari di questa fine d’anno, almeno nella scuola primaria fosse evitato l’uso del voto decimale.

Motivazioni della Ministra sconcertanti

Sconcertante, secondo la Presidenza di Proteo, perché le motivazioni di questa scelta lasciano senza parole. La Ministra infatti afferma, sottolinea il Presidente Missaglia nella nota di Proteo, che il non uso del voto decimale, avrebbe prodotto “una modifica ordinamentale, non giustificata né adeguatamente meditata” in quanto, sostiene ancora, ciò avrebbe comportato la definizione di griglie, descrittori, criteri per ciascuna disciplina e poi la loro spiegazione ai genitori e persino la traduzione alle famiglie non italofone. Come dire, si legge tra le righe, è molto più agile e comprensibile scrivere un numero senza troppi fronzoli.

La nullità di cultura pedagogica

Il Presidente Missaglia di Proteo Fare Sapere entra più nello specifico, sostenendo che  la Ministra Azzolina ha pubblicamente affermato: “il 5 è 5, l’8 è 8“. Di fronte, conclude Missaglia, alla nullità di cultura pedagogica che sta dietro queste affermazioni non resta che prenderne amaramente atto. Siamo tuttavia certi che i docenti della scuola primaria anche in questa circostanza, come è successo in questi mesi, sorprenderanno la Ministra e il suo apparato burocratico; è vero, la protesta a distanza è un inedito ma può farsi sentire come può farsi sentire il diritto di riprendersi in mano l’autonomia che affida ai docenti il potere di scegliere criteri e strumenti per la valutazione, al di là delle scelte ministeriali.

Autonomia e saggezza pedagogica

“Facciamola vivere ora questa autonomia, in tutte le forme praticabili, con quella saggezza pedagogica che ha fatto la storia della scuola elementare in Italia”. Cosi termina la nota diffusa da Proteo Fare Sapere Nazionale.

Lucio Ficara

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