Si è svolta ieri una nuova manifestazione davanti al ministero dell’Istruzione, promossa dal Comitato Docenti di Sostegno (CDS) e a cui hanno aderito associazioni e forze sindacali.
Questo il commento della responsabile del settore istruzione del Pd Irene Manzi:
“Avevo già preso parte alla prima manifestazione promossa nel settembre del 2024 sempre davanti al Ministero a cui avevano preso parte anche le associazioni delle famiglie degli alunni e delle alunne con disabilità. Ho continuato a seguire nelle settimane successive le vicende legate alla formazione sul sostegno anche nel passaggio parlamentare della legge di bilancio. Un passaggio che ha previsto un incremento di circa 2.000 unità di docenti di sostegno. Una cifra piuttosto ridotta ancor di più se confrontata con l’ultimo piano pluriennale di immissione in ruolo di circa 25 mila docenti di sostegno, fatto nel 2020 per merito del secondo governo Conte”.
“Continuiamo a seguire le legittime rivendicazioni e le ragioni della protesta svoltasi ieri. Abbiamo espresso tutte le nostre preoccupazioni in merito alla norma contenuta nel DL scuola che introduce percorsi di specializzazione sul sostegno, organizzati da INDIRE. Non sfugge a nessuno che creare un percorso parallelo e temporaneo di formazione dei docenti di sostegno, realizzato da INDIRE, è nei fatti una sanatoria che rischia di creare disparità di trattamento tra docenti e svalorizzare il ruolo centrale degli atenei nella formazione dei docenti di sostegno. Si trasmette il messaggio sbagliato per cui una formazione seria, qualificata del docente di sostegno – organizzata dagli Atenei – abbia un valore secondario”.
“Le criticità croniche e strutturali determinate dalla carenza di docenti di sostegno richiederebbero un intervento serio, a cominciare dal tema degli organici. Intervento a cui deve ora affiancarsi una pianificazione territoriale adeguata, legata all’avvio dei percorsi Indire, che tenga anche conto delle esigenze territoriali e delle peculiarità dei diversi contesti. Bisogna investire nella formazione di qualità dei docenti precari, garantendo continuità didattica e professionalità nell’insegnamento di sostegno, affrontando con serietà, anche nel confronto con gli Atenei, il complesso ed urgente tema dei costi legati ai percorsi di formazione. Si tratta di interventi indispensabili per salvaguardare e promuovere l’idea di una scuola inclusiva, quale straordinaria conquista di civiltà, e rilanciare la sua funzione costituzionale che consiste nel sostenere le potenzialità di tutte e di tutti”.