Categorie: Politica scolastica

Protesta e indignazione contro il bonus del merito in molte scuole

Oltre i gravi disagi dovuti alle migliaia di errori sulla mobilità, molte proteste arrivano anche per la procedura della chiamata diretta e sulla assegnazione del bonus del merito.

In buona sostanza questo è un periodo di forti e diffuse protese contro i principali punti della legge 107/2015. Infatti in molte scuole sale la protesta e l’indignazione sulla assegnazione del bonus del merito. C’è chi si lamenta perché il Ds ha deciso, fuori dalle indicazioni dettate dal Comitato di valutazione, di assegnare il bonus del merito a pochi docenti, fiduciari dello stesso dirigente scolastico. Ci contatta una docente calabrese, la quale sostiene che nella sua scuola hanno ricevuto questo bonus soltanto 15 docenti su 140 e in particolare la vicaria avrebbe ricevuto una somma superiore ai 3500 euro. In un’altra scuola invece ci viene riferito che il Ds avrebbe elargito il bonus soltanto a 3 docenti su 70, mentre in un Istituto Comprensivo il bonus è andato quasi tutto alle maestre della primaria, lasciando a bocca asciutta i docenti della scuola di primo grado. C’è chi ci racconta che con i soldi del bonus, sarebbero stati retribuiti anche docenti precari, lasciando fuori dalla scelta moltissimi docenti di ruolo.

Eppure oltre le tante proteste di chi non ha ricevuto il bonus, c’è anche da segnalare chi ha deciso, con tanto di richiesta protocollata, di non partecipare alla assegnazione del bonus con una auto esclusione. Ci sono i casi di chi, appartenendo al Comitato di valutazione, non ha voluto essere premiato. Addirittura c’è anche il caso di un docente sanzionato disciplinarmente, che avrebbe preteso di avere la retribuzione per la valorizzazione professionale. Tra i destinatari del bonus, che senza troppe lamentele hanno incassato l’assegno, ci sono anche delle Rsu. La protesta più diffusa e ricorrente è quella che il Ds avrebbe scelto per l’assegnazione del bonus i docenti che appartengono allo staff di direzione e che sono anche state retribuite con il fondo d’Istituto.

Quello che fa riflettere è il fatto che, con il tentativo di abolire gli scatti di anzianità, il bonus del merito rimarrà l’unico strumento per fare progredire economicamente il salario, ma questo accadrà solo per pochi che dovranno godere di ottima salute e dovranno essere inclini all’obbedienza.

Inoltre un’altra lamentela che sta crescendo alle radici del bonus del merito è la scarsa trasparenza sulla sua attribuzione, che a volte sembra troppo esagerata per alcuni, scarsa per altri ed escludente per i più.

Ci piacerebbe sapere dai nostri lettori come si è proceduto nelle loro scuole e quali sono gli umori dei colleghi sull’argomento.

Lucio Ficara

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