I lettori ci scrivono

Protestano i dirigenti scolastici fuori regione

Abbiamo iniziato la nostra carriera di Dirigenti Scolastici dopo un difficilissimo percorso di vita, di studi, di sacrifici; a seguito di un difficilissimo con-corso ad ostacoli bandito nel novembre 2017 e conclusosi a luglio 2019. Al traguardo il concorso viene annullato.

  • Prova preselettiva (23 luglio 2017),
  • prova scritta (18 ottobre 2018),
  • prova differita per i Sardi (13 dicembre 2018), causa maltempo;
  • pubblicazione della graduatoria degli ammessi alla prova orale (27 marzo 2019),
  • “sentenza breve” di annullamento della procedura concorsuale (sentenze Tar n.8655/2019 e n. 8670/2019 del 2 luglio 2019);
  • accoglimento da parte del Consiglio di Stato dell’appello cautelare del Miur per la sospensione dell’efficacia della predetta sentenza per “[…] la tempestiva conclusione della procedura (sentenza n. 5742 del 12 luglio 2019)”;
  • slittamento dell’udienza del Consiglio di Stato per l’esame nel merito dal 17 ottobre 2019 al 12 marzo 2020;
  • ulteriore slittamento dell’udienza dal 12 marzo al 15 ottobre 2020. 

E non è ancora finita!

Cronistoria

Giunti al traguardo ci si aspettava di scegliere la sede lavorativa in una tra quelle disponibili sull’intero territorio nazionale ma… così non è stato.
I vincitori hanno dovuto mettere in fila 17 regioni di preferenza (erano escluse la Campania a 0 posti, il Trentino Alto Adige e la Val d’Aosta) per essere spediti come pacchetti postali nella Regione assegnata, e questo in pieno agosto, dopo 2 o più anni di studio e lavoro, senza un minimo di riposo per una necessaria ripresa delle energie psicofisiche, anzi, con l’ulteriore stress psicologico dell’annullamento… agosto… mese in cui tutto si ferma… noi no: dovevamo inviare scelte, curriculum, documenti, andare dal profondo Sud fino ai confini dell’arco alpino a scegliere la sede. Era la settimana fino al 24 agosto.

Poi a casa per preparare le valigie. Tempo una settimana per risalire, senza casa, senza riferimenti, senza famiglia.
Intanto c’è chi non riesce ad accettare, molti vogliono farlo ma non possono: se non accetti vieni depennato, nessuna possibilità di andare in coda.

Allora ci sono le rinunce e… sulle rinunce (il 30 di agosto, 48 ore prima del ruolo!!!) non ci richiamano secondo l’ordine meritocratico ma scorrono la graduatoria e, per assurdo, chi è sotto riesce ad avere la prima scelta tra le 17 regioni indicate.

Ok… non c’è tempo per pensare ed agire e così si entra nel frullatore del nuovo ruolo. La maggior parte delle scuole del nord ha numerosi plessi (la mia ne ha 6) e ha vissuto anni di reggenza… No comment.

Intanto a dicembre Babbo Natale nel suo bel sacco ha il regalo per i cosiddetti “sessantini” che, dietro ricorso, vengono assunti in ruolo (loro non avevano avuto la votazione prevista per essere ammessi alle prove successive ma si erano appellati al fatto che il 60 – la sufficienza – fosse appunto sufficiente per proseguire la corsa con gli altri candidati e, per questo, furono ammessi alle prove scritte con riserva).

Il Carnevale, invece, regala agli idonei (coloro che non sono vincitori del Concorso, ma seguono nella graduatoria) l’assunzione, grazie al decreto milleproroghe di febbraio.

Si lavora tanto, e lo si farà ancora di più quando il 21 febbraio arriva il peggior scherzo di Carnevale che nessuno avrebbe mai voluto, il COVID.

Le ore di lavoro si triplicano e si vive al pc per 12/14 ore al giorno. Così fino ad oggi. DPCM, linee guida, monitoraggi, richieste e incontri in rete si susseguono pesantemente e incessantemente.

Arriva di nuovo agosto, mese dell’agognato riposo ma… ecco che si aprono le danze per chi segue in graduatoria e… sorpresa delle sorprese, ora viene fuori anche la diciottesima regione, la Campania, che è ora esprimibile dai futuri nuovi dirigenti!!!
Ricordiamo che i Campani, costretti a dover scegliere fuori regione per mancanza di posti, hanno creato, non volendo, un’onda anomala, un effetto domino che ha sbalzato tutti fuori regione. Dalla Puglia, dall’Abruzzo, dal Lazio, dalla Toscana e finanche dall’Emilia Romagna in Veneto, Friuli, Lombardia, Piemonte e Liguria, tanto per fare un esempio…Ma che ingiustizia! Ed ora si fanno avanti anche coloro che all’inizio dell’anno scolastico rinunciarono e furono depennati. 
Ancora una volta contro il bando, si chiedeva al giudice il reinserimento nella graduatoria dalla quale erano stati dichiarati decaduti perché rinunciatari.
Ebbene, la misura cautelare a favore dei ricorrenti concessa il 7 agosto dal giudice monocratico della sezione terza del TAR Lazio per ritenute ragioni di estrema gravità e urgenza, ha fissato al prossimo 8 settembre l’udienza collegiale e, i poveri fessi che, come deve essere, hanno sempre seguito tutte le regole e che hanno portato sulle spalle il peso di un anno scolastico senza precedenti continuano a subire tutto questo, puniti e non premiati da un concorso che ha cambiato continuamente le carte in tavola. L’annullamento, le rinunce, i sessantini, gli idonei e finanche i rinunciatari… è troppo!
Tutti hanno diritto, tutti sceglieranno sedi più comode e prima di noi, veri vincitori, eroi tra due mondi, quello della scuola e quello della famiglia da raggiungere settimanalmente con un andirivieni estenuante; eroi con spese inimmaginabili dovute ai costosissimi affitti e ai viaggi per i quali non è prevista alcuna diaria; eroi che hanno portato avanti la scuola durante il lockdown e gestito a distanza segreterie, didattica, personale, utenti, stakeholder; eroi che hanno risollevato le circa 2000 scuole italiane, “obbligati” ad accettare una sede, per alcuni a più di 1000 km di distanza dai propri cari… e parliamo di bambini, di mogli, di mariti, di compagne, di compagni, di genitori anziani, tutti abbandonati … parliamo di persone, di vite umane … Nessun diritto. Solo doveri… eroi con grandi responsabilità.

Durante le “ferie”, unico momento utile per adoperarsi per noi stessi e per le nostre famiglie, ci siamo così uniti e costituiti nel Comitato “DS fuori regione” che nel giro di due settimane ha raccolto 250 neodirigenti scolastici italiani, in continuo aumento, tutti disperati per le ingiustizie subite. Abbiamo incontrato tutti i Presidenti delle OOSS e… cosa chiediamo? Di essere rispettati, di essere considerati i vincitori di un concorso nazionale con delle regole applicabili ad un concorso nazionale e non regionale, di non avere il vincolo contrattuale dei 3 anni perché sono stati commessi degli errori, di eliminare il limite del 30% per i trasferimenti interregionali che si rifà alle regole di concorsi regionali e che non ci consentirebbe di tornare più a casa, di eliminare l’assenso discrezionale del Direttore Generale perché non tutte le Regioni si comportano in egual modo, di scegliere davvero secondo l’ordine dell’unica graduatoria che è stata divisa in tre parti per tre anni diversi, dove il numero 2500 non sia trattato meglio del numero 250. 

Anche noi, che dobbiamo rispettare tutti i diritti di tutti, dal nostro personale alla nostra utenza, abbiamo il diritto alla giustizia, abbiamo il diritto di vivere con le nostre famiglie, nella nostra casa, nella nostra terra, perché tra l’altro, vivendo in uno stato di benessere psicofisico i risultati dell’Amministrazione Pubblica che abbiamo l’onore di condurre sono migliori e l’Italia può solo trarne vantaggio.

per il Comitato DS fuori Regione
Teresa Mazzamurro
Dirigente Scolastico dalla Puglia in Veneto

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