Complice la bella stagione ed il caldo, una fetta del mondo della scuola torna a dare il meglio di sé per opporsi alla politica del Governo a proposito di istruzione: il 10 giugno ha fatto molto parlare la decisione, decisamente provocatoria, di un gruppo di docenti e genitori romani di occupare, per alcuni minuti e vestiti solo di indumenti intimi, il cavalcavia di una delle strade consolari più importanti della capitale, la via Flaminia: i manifestanti, lavoratori e genitori di una scuola primaria della zona di Grottarossa, portavano addosso solo reggiseno e slip ed hanno composto (reggendo ognuno una lettera) un cartello che riportava la scritta “Gelmini = la ‘Squola’ in mutande”. Maestri e genitori hanno spiegato che a seguito della riduzione del numero di docenti decisa dal governo, il prossimo anno scolastico si aprirà con decine di classi escluse dal tempo pieno (40 ore settimanali) e con l’adozione forzata dell’orario normale (27 ore settimanali): ciò costringerà diverse centinaia di famiglie ad andare a prendere i loro figli non più alle 16,30 ma almeno un paio d’ore prima determinando grossi problemi soprattutto per coloro che lavorano. La particolare manifestazione ha indotto qualche ora dopo il Miur ad emettere un comunicato, attraverso cui “ancora una volta” esprime rammarico per delle “manifestazioni estemporanee contro presunti tagli al tempo pieno. Questa volta – ha spiegato viale Trastevere – è il turno del Lazio dove sono state organizzate proteste coreografiche per denunciare un taglio di classi a tempo pieno che non c`è, con l`unico obiettivo di alimentare la polemica politica”. “Ricordiamo che nella Regione Lazio – ha detto ancora il ministero scagliandosi di lì a poco pure contro la redazione del Tg3, accusato di faziosità – secondo i dati confermati anche dall`Ufficio Scolastico Regionale, nel prossimo anno scolastico saranno attivate 5.189 classi a tempo pieno, 52 in più rispetto all`anno in corso. Quest`anno infatti – ha concluso viale Trastevere – le classi a tempo pieno attivate sono state 5.137. L`aumento complessivo registrato a partire dall`anno scolastico 2007/2008, quando le classi a tempo pieno erano 4.903, è di 286 classi”.
Resta da capire, allora, come mai ogni giorno giungano notizie, da diverse località, di rifiuti da parte delle istituzioni di richieste del tempo pieno. E come mai moltissime scuole primarie, soprattutto dei grandi centri, si siano viste a loro volta concedere – dall’Ufficio scolastico regionale – solo una parte delle classi a 40 ore settimanali richieste.