La firma del protocollo per la sicurezza nel sistema 0-6 anni è ancora in alto mare; la chiusura del confronto fra le parti era data per imminente ma alla fine sono emersi alcuni problemi che – per ora – appaiono di difficile soluzione.
Il nodo è ancora lo stesso: il Ministero prevede che il personale che opera nei nidi e negli altri servizi educativi, ove privo di green pass valido, debba sottoporsi a tampone (la regola peraltro è contenuta nel decreto legge 111 e non può essere derogata da un accordo fra le parti). I sindacati, però, chiedono che i costi siano a carico del Ministero o degli enti gestori, ed è proprio su questo punto che non si riesce a trovare un accordo.
Antonello Giannelli, presidente nazionale ANP, così commenta: “Nel testo proposto e che l’ANP era pronta a firmare era stata recepita la nota MI 900 del 18 agosto, chiarendo quindi che il costo dei tamponi sarebbe stato rimborsato solo ai lavoratori fragili o a coloro impossibilitati a vaccinarsi. Le organizzazioni sindacali di comparto hanno rifiutato la firma rendendo manifesta, una volta di più, qual è la loro vera posizione. Ognuno può trarne le conseguenze del caso. Da parte nostra, con coerenza, confermiamo la posizione chiara e responsabile tenuta fin dall’inizio. Non siamo abituati a cercare facili consensi. La tutela della salute collettiva e la necessità di assicurare al Paese un servizio essenziale come l’istruzione per l’ANP, vengono sempre prima di qualsiasi valutazione opportunistica.”
Anche l’Associazione dei Comuni Italiani ha riflettuto fino all’ultimo momento se aderire o meno al protocollo. Le questioni poste dall’ANCI sono però molto diverse. I Comuni lamentano la carenza di risorse, a differenza di quanto avviene per il sistema statale, per i costi aggiuntivi che graveranno sui gestori dei servizi all’infanzia a causa delle misure Covid e poi ritengono che non si sia fatta sufficiente chiarezza almeno su due aspetti: il primo è la questioni dei soggetti “esterni” obbligati, o meno, al green pass che rimane aperta e che (forse) troverà soluzione nelle modifiche che saranno apportate al DL 111, in sede di conversione, e il secondo è la questione delle “bolle” rigorosamente stabili per le quali ANCI avrebbe voluto mantenere l’ipotesi, pur residuale, di abbandonare, ove difficile da realizzare per motivi organizzativi e logistici, la rigida stabilità del gruppo.
Per il momento il tavolo di confronto è sospeso e non si sa ancora quando verrà riconvocato.
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