Con NOTA 1218 del 6 novembre “Indicazioni per l’individuazione e la gestione dei contatti di casi di infezione da SARS-CoV-2 in ambito scolastico”, direttamente diramata alle scuole, il Ministero dell’Istruzione ha fornito alcune indicazioni operative di maggiore chiarimento rispetto alle nuove regole sul protocollo Covid nelle scuole e sulla formula differenziata delle quarantene.
Una nota che intende quietare le polemiche e le preoccupazioni attorno alla questione delle maggiori responsabilità del dirigente scolastico nella gestione dei casi Covid scuola.
Si legge infatti nella nota che obiettivo del documento è supportare il dirigente scolastico nelle iniziative da assumere in presenza di casi positivi COVID – 19, permettendo di rendere il più possibile omogenee, a livello nazionale, le misure di prevenzione da attuare a cura dei dipartimenti di prevenzione.
La principale novità – spiega la nota – sarebbe costituita dal fatto che i «contatti scolastici» sono sottoposti a sorveglianza con testing e devono, dunque, effettuare test diagnostici secondo le tempistiche indicate nel documento tecnico e predisposte dal DdP.
E precisa: se il risultato è negativo tali contatti scolastici possono rientrare a scuola; se invece è positivo, non possono rientrare a scuola e devono informare il DdP, che a sua volta informa tempestivamente il dirigente scolastico/referente scolastico Covid-19.
Insomma, al dirigente verrebbe lasciata ben poca discrezionalità, secondo il documento ministeriale, che riassume i compiti del Ds così come segue.
Il dirigente scolastico, o un suo delegato:
Il dirigente scolastico individua come “contatti scolastici”:
Quanto alle condizioni del rientro a scuola, il documento scioglie anche il nodo relativo ai dati sulla valutazione dello stato vaccinale degli studenti e del personale scolastico:
Insomma la quarantena differenziata (7 giorni per i vaccinati e 10 per i non vaccinati) non è questione che verrà trattata dal dirigente scolastico, ma disposta dal Dipartimento di Prevenzione che valuterà chi fare rientrare e chi no.
In sintesi, il dirigente si limiterebbe (quando necessario) a disporre la quarantena, le autorità sanitarie a definirne la durata. Questo perché l’eventuale positività o negatività al Covid di un contatto sottoposto a testing non viene comunicata dal soggetto in questione direttamente al dirigente scolastico, ma all’autorità sanitaria che si fa carico di valutare il da farsi, autorizzando o meno questo soggetto al rientro a scuola.
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