I due Ministeri si impegnano, secondo le rispettive competenze, a promuovere e sviluppare iniziative per sostenere, attraverso un raccordo interistituzionale, il diritto alla salute e il diritto all’istruzione, costituzionalmente garantiti.
In effetti, l’attività didattica, rivolta ai bambini e agli adolescenti ricoverati nelle strutture ospedaliere, o seguiti in regime di day-hospital o di istruzione domiciliare, riveste un ruolo rilevante in quanto, come già dimostrato dalle esperienze passate, oltre a contrastare la "dispersione scolastica" dovuta alla malattia e consentire il reinserimento ottimale degli alunni nelle classi di provenienza, contribuisce al mantenimento o al recupero dell’equilibrio psico-fisico degli stessi.
In particolare, il Ministero dell’istruzione si prefigge, coinvolgendo le proprie strutture centrali e periferiche, di sviluppare il servizio di istruzione domiciliare per quegli studenti che, già ospedalizzati, non possono frequentare la scuola per un lungo periodo, a causa di gravi patologie che nella fase di degenza e di cure domiciliari rendano necessarie azioni terapeutiche che, per complessità e durata, non siano temporaneamente compatibili con la frequenza scolastica.
Il Miur intende contribuire, con risorse finanziarie, nell’ambito dei fondi per l’ampliamento dell’offerta formativa di cui alla legge n. 440/97, alla realizzazione del servizio di istruzione domiciliare, favorendone l’attivazione attraverso l’emanazione di appositi provvedimenti.
Altri punti qualificanti dell’Intesa (riportata su "Ulteriori approfondimenti") riguardano l’integrazione tra istruzione domiciliare e assistenza sanitaria dell’alunno malato, anche attraverso incontri tra personale scolastico e sanitario (con la possibilità di attivare iniziative di formazione congiunta).
Sarà importante potenziare l’uso di strumenti telematici, per coniugare l’istruzione a domicilio con quella a distanza, anche attraverso il portale telematico dedicato alla scuola ospedaliera e già utilizzato per le attività di istruzione rivolte ai ragazzi ricoverati per lunghi periodi in ospedale.
A sua volta, il Ministero della salute si impegna a sollecitare le aziende sanitarie, tramite le Regioni e le Province autonome, a dare un adeguato supporto per garantire, definendo il progetto con gli stessi operatori scolastci, l’integrazione tra assistenza ed istruzione domiciliare dei minori attraverso, ad esempio, l’attivazione del distretto sanitario che, con i propri servizi, valutati i bisogni del bambino e della famiglia, coordini gli interventi sanitari e socio-assistenziali.
L’attuazione del Protocollo d’intesa, che ha validità triennale e può essere rinnovato alla scadenza, è demandata ad un comitato, che costituito presso il Miur e composto da tre rappresentanti designati da ciascun Ministero, avrà compiti di indirizzo, coordinamento, monitoraggio e valutazione delle attività e delle iniziative realizzate. I profili organizzativi saranno curati dal Miur tramite la Direzione generale per l’organizzazione dei servizi nel territorio.
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