Non è solo una parta del fronte sindacale ad avere dei dubbi sull’intesa, siglata nella notte, sul protocollo sulla sicurezza, anti-Covid, da adottare nelle scuole nel corso del 2021/22: lo scetticismo – espresso già prima della precisazione del ministro Patrizio Bianchi sui tamponi gratuiti solo per i lavoratori ‘fragili’ – è presente anche tra alcuni politici, pure della maggioranza. Tra questi c’è pure il senatore Mario Pittoni, responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega e vicepresidente della commissione Cultura.
“A settembre, per il secondo anno – dice il leghista -, centinaia di migliaia di studenti non troveranno gli insegnanti né gli spazi per il distanziamento, a fronte dell’impegno a garantire lezioni in presenza per tutti e del Protocollo di sicurezza appena firmato da ministero e sindacati che parla di contrasto alle classi pollaio”.
Secondo Pittoni “è sconcertante in particolare ascoltare l’ex ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina affermare che per la scuola ‘si deve innanzi tutto investire sull’organico, che è fondamentale per garantire il distanziamento… perché avere in classe 30 o 20 alunni non è la stessa cosa’: il senatore leghista ribatte sostenendo che “le difficoltà sono nate proprio dagli impuntamenti ideologici” dell’onorevole Azzolina, perché “hanno di fatto bloccato l’assunzione di docenti che invece – insieme al reperimento di spazi aggiuntivi – era davvero l’intervento più importante per consentire lezioni in presenza senza troppi rischi di contagio”.
Il problema è che invece di concentrare le forze sulla riduzione del numero di alunni per classe, “da settimane l’attenzione generale è quasi solo sul Green pass”.
Anche Loredana De Petris, capogruppo di LeU al Senato, ha qualche dubbio sull’intesa raggiunta: dopo avere detto che il protocollo sottoscritto creerà, tra le altre cose, “una corsia preferenziale per la vaccinazione del personale scolastico, attraverso degli accessi prioritari, al fine di ampliare la platea dei vaccinati”, la senatrice di Leu sostiene che “bisogna evitare ulteriori difficoltà e disagi per giovani che hanno già pagato molto duramente la pandemia. Per questo i tamponi, almeno per i minorenni, devono essere gratuiti e la vaccinazione degli universitari dovrebbe svolgersi nella città della sede universitaria anziché in quella di residenza”.
Inoltre, sarà “fondamentale evitare il sovraffollamento delle classi. Per questo è necessario confermare e rinnovare l’organico Covid oltre il 31 dicembre”, ha concluso De Petris.
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