La carenza di supplenti nelle graduatorie delle scuole di Torino e provincia è storia vecchia, vecchissima. In realtà il problema riguarda anche diverse altre province del nord di Torino si parla di più anche per la presenza, in città, di una importante testata giornalistica nazionale.
La questione è di vecchia data ed è ben nota sia agli uffici ministeriali sia alle organizzazioni sindacali che però ben si guardano dall’intervenire con proposte concrete che possano servire a risolvere le difficoltà delle scuole.
Perchè l’unica soluzione concretamente percorribile sarebbe quella di prevedere che nelle scuole in cui le graduatorie di istituto sono esaurite i dirigenti scolastici possano fare nomine a chiamata diretta.
Ministero e sindacati, invece, insistono a ribadire quando previsto dal regolamento: se in una scuola è esaurita la graduatoria ci si deve rivolgere alle scuole viciniori ed estendendo la ricerca su tutta la provincia (tanto per dare un’idea a Torino e provincia funzionano ben più di 250 scuole del primo ciclo, fra circoli didattici, scuole medie e istituti comprensivi. E’ del tutto evidente che per una nomina di pochi giorni diventa del tutto impensabile di effettuare una ricerca del genere (senza contare che se anche si trova un supplente libero a 70 chillometri di distanza quasi sempre si riceve un rifiuto).
Giustamente, dal loro punto di vista, i sindacati fanno resistenza rispetto all’ipotesi di “liberalizzare” almeno in qualche misura le nomine dei supplenti che però, in tal modo, vedono ridursi ulteriormente le possibilità di lavoro. Tralasciando il fatto che il meccanismo non aiuta di certo le scuole a garantire il diritto allo studio degli alunni. Ma tutto ciò è un banale dato accessorio: ciò che conta molto di più è il rispetto del regolamento.