E adesso, a legge di stabilità approvata in via definitiva, si incomincia a pensare a cosa succederà a partire dalle prossime settimane e, soprattutto, a come si potranno tradurre in pratica le buone intenzioni contenute nella legge e nel progetto “La Buona Scuola” (piano di assunzioni in particolare).
Abbiamo avuto modo di affermare in più circostanze che la realizzazione dell’organico funzionale non sarà affatto semplice, sia per motivi organizzativi sia per questioni normativi.
Ma forse, una via d’uscita potrebbe esserci. Vediamo.
Innanzitutto bisogna tenere conto del fatto che gli organici sono bloccati dalla legge, e non basta dire che siccome con la legge di stabilità sono stati stanziati i soldi il problema è in sostanza superato.
C’è anche da dire che procedere a 150mila assunzioni tutte insieme a settembre 2015 appare difficile e improbabile (anche nel corso del dibattito al Senato i dubbi sono emersi).
Allora potrebbe farsi strada una nuova modalità di attuazione del programma: l’organico funzionale potrebbe essere considerato una sorta di organico “aggiuntivo” rispetto a quello ordinario fissatto per legge (circa 600mila posti).
Questo consentirebbe di rispettare la norma che che prevede che l’invarianza degli organici rispetto all’anno scolastico 2011/2012. Intanto a partire dal 2015/2016, mano a mano che ci saranno i nuovi pensionamenti, si potrà procedere a nuove assunzioni facendo anche leva sullo stanziamento di 3 miliardi previsto dalla legge di stabilità.
Una soluzione del genere consentirebbe in pratica di utilizzare i posti di organico funzionale anche per dare spazio ai trasferimenti del personale di ruolo che, in caso contrario, vedrebbe ridotta la mobilità (se tutti i posti – OF compreso – fossero coperti stabilmente non ci sarebbe la possibilità di trasferirsi).
Tutto questo, però, trasformerebbe l’organico funzionale in una sorta di organico di fatto, ma – potrebbe obiettare il Miur – questo non inciderebbe sulla continuità didattica dato che l’OF dovrebbe servire prevalentemente per coprire supplenze e ampliare l’offerta formativa.
La nostra – ovviamente – è solo una ipotesi che però non ci pare del tutto infondata. Vedremo.
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