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Prova concorso dirigenti 23 maggio, Valditara risponde alle polemiche: “impegno per onorare resta intatto”

Dopo le tantissime polemiche sulla data della prova preselettiva del concorso ordinario dirigenti scolastici, che è fissata per il 23 maggio, faccenda che ha visto anche l’intervento di Maria Falcone, sorella del giudice assassinato dalla mafia nella strage di Capaci il 23 maggio 1992 insieme alla moglie e alla scorta, è intervenuto il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara per fare chiarezza sulla questione.

La nota del ministro

Le figure del giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e degli uomini della scorta, barbaramente uccisi dalla mafia il 23 maggio di 32 anni fa, sono sacre per tutta l’Italia onesta e per bene e parimenti lo sono per questo Ministro e per l’intero Governo. Grazie al lavoro di tutto il Ministero dell’Istruzione e del Merito, e dell’Ufficio scolastico regionale per la Sicilia, è prevista un’ampia mobilitazione di studenti e insegnanti che parteciperanno in circa 5000 alle iniziative organizzate a Palermo per la commemorazione del giudice Falcone, di sua moglie e della scorta, per affermare, ancora una volta, che la Scuola è luogo privilegiato per l’educazione alla legalità e al contrasto delle mafie, baluardo dei principi di libertà e democrazia che sono a fondamento della nostra società. 

Ho, inoltre, inteso organizzare a Palermo proprio il 21 maggio la tappa siciliana di “Futura”, iniziativa prevista nell’ambito del PNRR, che vedrà una larga partecipazione delle scuole siciliane. Sarà anche questa l’occasione per testimoniare l’impegno e l’attenzione del Ministero alla celebrazione della memoria del giudice Falcone, iniziando a sensibilizzare le scuole sull’importanza della ricorrenza che si terrà due giorni più tardi. Ho anche inviato una circolare a tutte le scuole italiane per ricordare l’importanza della giornata del 23 maggio, quale momento di celebrazione e riflessione per tutti gli studenti e occasione per organizzare attività didattiche dedicate alla legalità e al contrasto alle mafie.  Per questo esprimo il mio profondo rammarico di fronte alle polemiche circa lo svolgimento il 23 maggio della prova preselettiva nazionale del concorso ordinario per dirigenti scolastici.

Si tratta di polemiche che non tengono conto del forte impegno del Ministero per garantire la partecipazione delle scuole, in Sicilia e su tutto il territorio nazionale, agli eventi celebrativi. Per quanto riguarda la scelta della data per la prova preselettiva nazionale, non decisa dal Ministro ma fatta in esclusiva autonomia dal direttore della struttura, il medesimo responsabile della struttura ha assicurato che il 23 maggio è stato individuato per motivi tecnici e organizzativi, in quanto unica data idonea, non essendo coincidente con le prove INVALSI, già programmate nelle scuole, che impegnano le postazioni informatiche utilizzate anche per il concorso. Inoltre l’orario scelto dal direttore dell’ufficio scolastico regionale della Sicilia per lo svolgimento delle prove concorsuali non si sovrappone in alcun modo con le manifestazioni previste per commemorare la Strage di Capaci, consentendo così anche ai candidati siciliani al concorso di presenziare alle cerimonie mattutine o serali. 

Uno spostamento della data della prova preselettiva, pur preso in esame dal Ministero, sarebbe assai problematico, in quanto il mese di giugno e i primi quindici giorni del mese di luglio vedono le scuole, il personale docente e i dirigenti scolastici impegnati nelle operazioni degli scrutini finali e degli esami di stato conclusivi del primo e secondo ciclo d’istruzione. Inoltre, c’è il rischio che uno spostamento della data della prova, in prossimità della stessa, possa ingenerare contenziosi in considerazione dell’alto numero di partecipanti alla procedura nazionale di concorso, circa 25 mila docenti. Pertanto, per le ragioni evidenziate, è stata considerata impraticabile ogni ipotesi di spostamento della prova concorsuale nazionale. Il nostro impegno per onorare i morti di Capaci, esempio per le generazioni presenti e future, resta intatto.

Redazione

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