I dirigenti di due scuole di Varese stanno lanciando una iniziativa singolare per sdoganare il cellulare in classe e dimostrare così che non serve a nulla censurare l’uso del telefonino in aula. Anzi: “Non demonizziamo i cellulari, servono per studiare”. E così tutti insieme docenti e alunni hanno stretto un’alleanza, decidendo di invertire la tendenza, di non usare lo smartphone solo per taggare, postare o chattare ma per apprendere.
E infatti, scrive startupitalia.eu, in queste scuole i ragazzi tra qualche giorno potranno scaricare sul proprio telefonino la lezione d’inglese grazie ad alcune apparecchiature installate nel laboratorio linguistico della scuola. Un passo che rende operativo le linee guida del Piano Nazionale per la Scuola Digitale che prevede l’uso del Byod che sta per Bring your own device per rendere la classe digitale “leggera” con aule in grado di ospitare metodologie didattiche differenti.
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Si tratta, scrive startupitalia.eu, di una sperimentazione portata avanti in un liceo e in una scuola media, che hanno deciso di lavorare ad un progetto per introdurre l’uso del telefonino con tanto di ore di lezione dedicate anche ad insegnare i rischi di un uso errato dello strumento più adoperato dai nostri ragazzi. Una sfida che è anche una risposta ad episodi di bullismo per cui il dirigente e i prof hanno deciso di promuovere iniziative costruttive ed educative.
Se il problema non è lo strumento ma il come lo si usa sembrerebbe che nelle due scuole di Varese sono riusciti a mettere in atto una sorta di educazione alla cittadinanza digitale i cui esiti attendono solo di essere valutati.
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