Home Reclutamento Prova di concorso: Pittoni (Lega) e sindacati uniti contro il Ministero

Prova di concorso: Pittoni (Lega) e sindacati uniti contro il Ministero

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I sindacati chiedono che la banca dati dalla quale saranno estratti i quesiti della prova sia resa pubblica con un congruo anticipo, mentre il Ministero sostiene che non è possibile accogliere la richiesta in quanto quella di cui si parla non è una prova preselettiva ma la prova di concorso vera e propria.

Nei giorni scorsi la senatrice Bianca Granato (M5S) era intervenuta ed aveva parlato, tra l’altro, di “assurde richieste dei sindacati”.
Di tutt’altro avviso Pino Turi, segretario nazonale di Uil Scuola: “Per la selezione dei 24 mila precari la procedura concordata è quella del concorso straordinario: e qui ci siamo. Ma se da un lato si tesse dall’altro si sfila: in qualunque concorso, che decide delle sorti di una persona, si offrono gli strumenti per essere nelle condizioni di fare bene”.
“Qui no – conclude Turi – La prova computer-based deve andare dallo spillo a Marte, senza possibilità di prepararsi”.

Nella giornata del 3 febbraio, anche il senatore della Lega Mario Pittoni decide di dire la sua affermando: “Quando la prova concorsuale è effettuata nella modalità di test a risposta chiusa multipla, l’amministrazione può scegliere tra pubblicare preventivamente (20-25 giorni prima) la completa batteria dei test elaborati (solitamente in ragione di un rapporto prossimo a 1:50) da cui verranno estratti i test somministrati per la prova d’esame, oppure limitarsi a elaborare – senza renderli pubblici – i test occorrenti, di fatto però trasformando il concorso in una lotteria”. 

“In genere – spiega Pittoni – si opta per la pubblicazione dei test, onde evitare contestazioni successive all’espletamento delle prove in merito alla validità di uno o più dei quesiti proposti. Con la pubblicizzazione preventiva, infatti, chiunque ha la possibilità di contestare la validità del singolo test e l’amministrazione, ove riscontri un vizio, procederà a togliere il test contestato, evitando contenziosi che spesso vedono soccombere l’amministrazione”.

“La tesi dei sindacati – conclude Pittoni – è pertanto fondata. La pre-pubblicazione metterebbe al riparo da contenziosi sul contenuto delle prove. Inoltre ai candidati, cui si chiede di superare una soglia minima di non poco conto, verrebbe garantita la possibilità di verificare preventivamente la loro preparazione su un programma vastissimo: il superamento della prova non equivarrebbe, come affermato impropriamente dalla senatrice Granato, a un esercizio mnemonico, bensì sarebbe la dimostrazione di aver approfondito tutte le parti del programma oggetto della batteria”.