Quali tracce per la prova di italiano alla maturità 2022 che si terrà il prossimo 22 giugno? Ne abbiamo parlato nell’appuntamento di Tecnica risponde LIVE del 14 giugno, insieme agli ospiti Sandro Marenco, Valentina Petri e Daniele Grassucci.
Sull’argomento, Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net ci offre una panoramica, facendo il punto sulle tracce degli ultimi anni: “Ho un foglio excell in cui tengo traccia di tutte le tracce, scusate il gioco di parole – afferma sorridendo – dal 2000 ad oggi. Quale toto traccia? Parlavamo di social network: ebbene sono già stati proposti nel 2009, appena arrivato Facebook”.
“In fatto di autori c’è un usato sicuro ed è Ungaretti, che si è fatto ben 5 esami di maturità negli ultimi 20 anni, seguito da Montale. D’altra parte, ricordiamo che la riforma Berlinguer della maturità poneva come scelta gli autori del novecento. Ha fatto eccezione solo Dante che peraltro è stato proposto sia da un ministro di sinistra che da un ministro di destra, quindi mettendo tutti d’accordo. Oggi invece non è più così, con la nuova maturità si possono proporre autori dal 1861 in poi, quindi i vari Verga, Pascoli, Leopardi, ecc, potrebbero tornare in auge.
“E poi quanto ai grandi anniversari – continua il direttore di Skuola.net – i ragazzi scommettono sul trentennale delle stragi di Capaci e di via D’Amelio: sarebbe un bel gesto perché le figure del giudice Falcone e del giudice Borsellino non sono mai state ricordate alla maturità, nel 2019 è stato ricordato Carlo Alberto Dalla Chiesa, sarebbe un bel gesto anche per riallacciarci al periodo pre pandemia”.
“E poi – conclude Grassucci – come non pensare all’attualità della guerra? Tuttavia di solito l’attualità non fa capolino alla maturità. C’è stato un evento ben preciso, nella maturità del 2006, che è quello dello tsunami avvenuto nel 2005, ma tendenzialmente si tende a disarticolare l’attualità stretta dalle tracce di maturità”.
Sulle ipotesi di traccia anche Sandro Marenco, insegnante e influencer, dice la sua, e propone una traccia sui sogni e le passioni.
“Per cosa darebbero la vita, questi ragazzi, oggi? La società ha tolto loro tutto. I veri eroi della pandemia, i ragazzi, si sono visti sfuggire il loro futuro. Ad esempio, io vengo da un liceo sportivo: perdere due anni di allenamento, perdere due anni di danza, alla loro età significa compromettere la carriera di una vita. Adesso ritornano e c’è la guerra. Dobbiamo dare un aiuto a questi ragazzi a sognare ancora, a vedere il proprio futuro, per questo mi piacerebbe ci fosse una traccia sulle passioni per cui si darebbe la vita, se non altro per vedere se queste passioni ci sono ancora o se non ci sono proprio più”.
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