Nell’ambito dell’esame di scuola media, la prova scritta a carattere nazionale, che nella sessione ordinaria è fissata, con riferimento all’anno scolastico in corso, per il 18 giugno 2012, “è volta a verificare le conoscenze e le abilità acquisite dagli studenti in italiano e matematica, avendo riguardo agli obiettivi generali e specifici di apprendimento previsti dalle Indicazioni per il curricolo al termine del primo ciclo di istruzione”.
Nella direttiva ministeriale si precisa che, a parte la valutazione in sede di esame, “la prova consente all’Invalsi di effettuare la periodica rilevazione nazionale dei livelli degli apprendimenti di base degli studenti al terzo anno della scuola secondaria di I grado”.
L’Invalsi, al fine di agevolare le scuole nella predisposizione delle necessarie misure organizzative e di fornire agli studenti e alle loro famiglie adeguate informazioni sulla natura e sulle modalità di svolgimento della suddetta prova, predisporrà una nota tecnica, concordata con la Direzione generale per gli ordinamenti e l’autonomia scolastica, relativa alle modalità di trasmissione e consegna dei plichi alle scuole nonché alla durata e alla somministrazione delle prove e alla loro correzione.
La nota prot. 6920 dello scorso 20 ottobre evidenzia che “si richiamano integralmente le istruzioni impartite con la C.M. n. 49 del 20 maggio 2010 e con la C.M. n. 46 del 26 maggio 2011, che devono, pertanto, intendersi confermate anche per il corrente anno scolastico”.
La nota, però, precisa che il “Ministero procederà, in sede di revisione del regolamento di valutazione degli studenti ad una revisione complessiva dell’esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione”. L’obiettivo è quello di ridurre il numero di prove sostenute dagli alunni: in realtà da più parti si sollecita proprio l’eliminazione dei test Invalsi dalla prova dell’esame conclusivo del primo ciclo di istruzione. E a tal proposito la Flc Cgil, già dallo scorso mese di giugno, ha lanciato un appello avviando un’apposita “raccolta di firme” finalizzato alla modifica del regolamento sulla valutazione in quanto, in sede di esame, “la prova nazionale si riverbera in modo incongruo e disequilibrante sulla valutazione finale degli alunni”.