Come già accaduto con i quesiti della prova preselettiva del concorso per dirigenti scolastici anche per l’analoga prova per i DSGA le polemiche e le proteste abbondano.
Le principali lamentele riguardano il fatto che numerosi quesiti sarebbero del tutto estranei alle competenze e alle conoscenze che devono caratterizzare la professione del DSGA.
Per verificare la fondatezza delle lamentele abbiamo letto un buon numero dei 4mila quesiti proposti ed effettivamente abbiamo scoperto cose piuttosto strane.
Intanto diciamo che i quesiti sono suddivisi in 7 aree, tutte certamente importanti per il mestiere del DSGA:
1) Diritto Costituzionale e Diritto Amministrativo
2) Diritto civile
3) Contabilità pubblica
4) Diritto del lavoro
5) Legislazione scolastica
6) Ordinamento e gestione amministrativa delle istituzioni scolastiche e stato giuridico del personale scolastico
7) Diritto penale
Ci sono domande del tutto coerenti (e neppure troppo difficili), come per esempio la n. 30 dell’area 4
Secondo l’articolo 36 della Costituzione italiana, la retribuzione a cui il lavoratore ha diritto deve essere:
a) proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro
b) proporzionata alla qualità del suo lavoro
c) proporzionata alla quantità del suo lavoro
d) proporzionata all’età del lavoratore
o come la 2 dell’area 6 che chiede di indicare come è composto l’organico dell’autonomia.
Ma francamente appare un po’ curiosa la domanda n. 4 dell’area 1
con cui si vuole sapere dai candidati quale sia la durata massima dei messaggi di utilità sociale trasmessi dalla concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo, secondo quanto previsto dall’articolo 4 della legge 150/2000.
E che dire della domanda 40 che riguarda addirittura la durata massima delle concessioni rilasciate per l’esercizio di servizi di pubblica utilità, ai sensi dell’articolo 2 della legge 481/1995, istitutiva dell’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico e per le telecomunicazioni?
Né è da meno la domanda 93 in materia di diritto penale che sembra presa pari pari da un esame per la professione forense
Ai sensi dell’art. 59 del Codice Penale, se il soggetto attivo di un reato ritiene per errore che esistano circostanze aggravanti o attenuanti:
a) queste non sono valutate contro o a favore dell’agente
b) sono valutate solo le circostanze attenuanti, se la condotta è connotata da dolo
c) sono valutate solo le circostanze aggravanti
d) queste sono sempre valutate contro o a favore dell’agente
Sono solo alcuni esempi tra i tanti che si potrebbero fare.
E’ evidente che sono domande che mirano per lo più a saggiare le capacità mnenomiche dei candidati anche se per la verità l’impressione è che gli esperti chiamati a predisporre i quesiti, dovendo mettere necessariamente insieme un certo numero di domande, non siano andati troppo per il sottile e abbiano badato più alla quantità che alla qualità.
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