L’ambito territoriale (ex provveditorato agli studi) ha pubblicato i dati definitivi dell’organico per il potenziamento (la famigerata fase C) da cui traspare che su 3.250 posti messi a disposizione dal MIUR per l’assunzione a tempo indeterminato su Milano e Monza sono state fatte solo 2.568 proposte di nomina, di cui 887 nella scuole primarie e 1.681 tra scuola secondaria di primo e secondo grado.
Di queste 2.568 proposte, circa un terzo (990, di cui 623 alla primaria), sono state accettate subito.
In 1.566 (255 alla primaria) hanno differito la nomina al prossimo anno scolastico, per evitare di abbandonare la provincia di provenienza interrompendo la continuità didattica dove hanno già un incarico annuale.
Ci sono state solo 12 rinunce e nelle graduatorie di alcune classi di concorso i docenti da assumere sono stati inferiori ai posti a disposizione.
Si tratta di un organico aggiuntivo di docenti avviati nelle scuole, che dovrebbero servire alla programmazione e l’implementazione delle attività di approfondimento linguistico, scientifico, culturale o iniziative per la lotta alla dispersione e al bullismo, per l’inclusione dei disabili e l’inserimento degli stranieri.
I sindacati, dal canto loro lamentano che negli istituti è arrivato solo un docente su tre, e non sempre corrispondente alle richieste presentate dalle scuole.
Il segretario generale della CISL Scuola Milano Magenta il Dott. Massimiliano Sambruna nella sua intervista rilasciata al quotidiano “Il giorno” denuncia che per coprire i buchi della fase C serviranno nuovi supplenti, a mancare sono soprattutto gli insegnanti di matematica, italiano ed educazione tecnica alle medie, latino, greco, spagnolo alle superiori. Sono arrivati invece a frotte docenti di arte – continua Sambruna – musica, educazione fisica e diritto alle superiori che non sempre corrispondono alle richieste degli istituti.
Drammatica invece la situazione sul sostegno, dove i candidati che hanno rinviato l’assunzione dell’incarico non possono essere rimpiazzati; come segnala il Dott. Carlo Giuffré della Uil Scuola, intervistato sempre dal quotidiano locale “Il giorno”. Alcuni docenti neo immessi in ruolo delle scuole superiori- continua Giuffrè- sono stati retrocessi alla scuola media, in base all’ambito d’insegnamento, per tappare buchi senza alcuna coerenza con la propria abilitazione.
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