Perché non istituire in tutti i pubblici concorsi un esame propedeutico di grammatica italiana obbligatoria? Visti gli strafalcioni che spesso pullulano, sarebbe il caso di correre ai ripari senza attendere altro tempo. Molti candidati in numerosi concorsi commettono errori grammaticali (confusione tra a preposizione semplice e “ha” verbo; assenza delle doppie; consecutio errata) e questo non è perdonabile. Non è pensabile che chiunque superi un pubblico concorso in tutti i campi della pubblica amministrazione commetta defaillance grammaticali.
Non bisogna sottovalutare affatto questo problema perché, purtroppo, il livello culturale, rispetto al passato, si è notevolmente abbassato da far paura, come altrettanto grave è la prospettiva futura. Urge guardarsi indietro e tornare a interrogarci sulla disfatta della lingua italiana, altrimenti l’asticella verso l’alto non la alzeremo più e tutto il sistema scolastico imploderà.
Mario Bocola
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