Come scritto in precedenza, da domani 4 aprile scattano le prove Invalsi 2018 per gli studenti della terza media, le prime “computer based”, ovvero su pc.
Saranno coinvolti 574.600 ragazzi e, dal censimento delle strutture informatiche effettuato da Invalsi, le postazioni effettive nelle scuole risultano 216 mila, il che significa che è a disposizione un computer ogni 2,5 studenti.
Tra le novità introdotte quest’anno oltre alle prove su supporto informatico anche l’Invalsi per la lingua inglese.
Si tratta di una vigilia delle prove Invalsi particolarmente turbolenta, dato che i dubbi e le perplessità in merito poste nelle ultime settimane non sono state poche.
Alla vigilia di questo importante appuntamento, la Flc Cgil, ha espresso la propria contrarietà alle prove Invalsi che per per il sindacato sono soltanto la deriva del sistema di valutazione: “la scuola italiana, scrive il segretario Flc Cgil Francesco Sinopoli, è oggetto da anni (e la 107 ha accelerato tale processo) di una vera e propria ossessione quantitativa e classificatoria. I processi valutativi messi in campo quotidianamente dalle scuole e correlati con storie, percorsi, contesti, sono di fatto pesantemente messi in discussione dall’uso pervasivo delle prove standardizzate, da un lato, utilizzando il paravento della trasparenza e della qualità del servizio, e, dall’altro, accusando gli insegnanti di inaffidabilità se non di vera e propria disonestà intellettuale”.
Il segretario Flc Cgil offre uno spunto personale e del sindacato del sistema scolastico italiano, secondo cui la scelta delle famiglie non si dovrebbe basare sui RAV e sui risultati di prove standardizzate. Infatti Sinopoli ritiene che “la valutazione non è un processo neutro, ha delle finalità politiche e in alcuni casi anche apertamente ideologiche: quella per la quale le istituzioni scolastiche per migliorare devono essere progressivamente immerse in un meccanismo di pseudo mercato che spingerebbe le famiglie (i consumatori) a scegliere l’offerta formativa migliore portando ad una competizione virtuosa tra strutture. La scuola militante è, invece, abituata a rispondere in primo luogo alle domande silenziose, a quelle dei genitori che non hanno strumenti culturali e la forza economica per orientare le scelte dei propri figli e non scelgono le scuole in base al Rapporto di Autovalutazione (RAV)”.
Per questo, secondo Flc Cgil, “la responsabilità in tema di valutazione degli apprendimenti, di cura della documentazione, di scelta dei relativi strumenti, deve essere in capo ai docenti; le rilevazioni e le prove nazionali standardizzate devono essere effettuate a campione; occorre cancellare le norme relative all’inserimento dei risultati delle rilevazioni/test nella certificazione delle competenze; sulla base delle esperienze internazionali appare necessaria una moratoria sulla somministrazione dei test computer based”.
In chiusura, il sindacato chiede anche di “di bloccare il percorso che sta conducendo inesorabilmente l’INVALSI a diventare un mero ‘testificio’ e di orientarne la mission verso la ricerca e la messa in campo di processi e pratiche valutative in collaborazione con le istituzioni del sistema educativo nazionale”.
A quanto pare, le prove Invalsi non piacciono a nessuno. Lo testimonia anche il sondaggio condotto da La Tecnica della Scuola che ha rilevato come per il 77,2% dei lettori le prove Invalsi sono inutili e privi di senso, perchè non andrebbero realmente a valutare la preparazione degli studenti. Inoltre, un fatto da non trascurare è quello relativo allo sconvolgimento della didattica, che per tutto il periodo dal 4 aprile per i successivi 15 giorni, subirà dei non indifferenti problemi, dovuti alle sostituzioni, alle sorveglianze.
Ma, come emerso dal sondaggio, sono altri i motivi che non portano ad amare i test Invalsi: per l’85,6% degli insegnanti intervenuti nel sondaggio i pc non basterebbero e, in molti casi, gli stessi pc risulterebbero obsoleti.
Infine, c’è il problema connessione internet: per l’81,5% degli intervenuti, la connettività non è adeguata, perché troppo lenta e quindi esposta a problemi continui che rischierebbero, come avvenuto nelle simulazioni, di bloccare i test Online.
Per quanto riguarda i contenuti della prova d’italiano e di matematica, essi saranno in perfetta continuità con quelli delle prove degli anni passati, mentre quelli della prova d’inglese sono in linea con quanto previsto dal Quadro comune europeo di riferimento delle lingue.
Per questo non potranno più avvenire nello stesso giorno e alla stessa ora e di conseguenza non potranno più essere uguali per tutti ma varieranno da studente a studente.
I quiz si comporranno di domande estratte da un vasto repertorio di quesiti tutti uguali per livello di difficoltà e struttura.
I tre avranno inoltre il 10 per cento di domande in meno rispetto alle edizioni precedenti (in cui il numero di domande cambiava ogni anno) e verrà concesso più tempo: 15 minuti in più. In altre parole, per risolvere i diversi item gli studenti avranno a disposizione 90 e non più 75 minuti.
Le prove Invalsi per la seconda classe delle superiori, Italiano e matematica, saranno proposte ed effettuate online, tramite computer.
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ESEMPI COMPUTER BASED (clicca qui)
Le prove si svolgeranno secondo il seguente calendario:
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