Personale

Prove Invalsi 2019, restituiti i dati alle scuole secondarie di II grado

Nell’ambito della restituzione dei dati riferiti alle prove Invalsi,  oggi, 23 settembre, tocca alle scuole secondarie di II grado.

Per l’anno scolastico 2018-2019, le scuole primarie già dal 2 settembre hanno potuto accedere alle informazioni riguardanti le classi II e V (grado 2 e 5), mentre le scuole secondarie di I grado (grado 8) hanno potuto farlo dal 9 settembre.

Come accedere ai risultati

Per vedere i dati della propria scuola si deve accedere all’area riservata inserendo il ruolo e le credenziali personali.

Chi può accedere ai risultati

Rispetto ai risultati dell’indagine campionaria, che sono pubblici e consultabili da chiunque, i dati INVALSI di ciascuna scuola sono invece visibili e scaricabili solo ed esclusivamente da:

  • Dirigente scolastico
  • Referente per la Valutazione
  • Docenti delle classi che hanno svolto le Prove INVALSI
  • Docenti d’Istituto
  • Presidente del Consiglio d’Istituto.

Queste figure professionali possono vedere tutte le tabelle e i grafici previsti per il loro specifico ruolo.

I dati INVALSI restituiti alle scuole sono consultabili in maniera completa solo dal Dirigente scolastico e dal Referente per la Valutazione. Sono invece accessibili in maniera parziale dai Docenti d’Istituto e dal Presidente del Consiglio d’Istituto.

Ma a cosa servono i dati?

Lo spiega l’Invalsi, sul portale dedicato alle prove:

A seconda del ruolo, i dati forniti dall’INVALSI sono rilasciati a diversi livelli di analisi che permettono una panoramica sia globale sia dettagliata di ogni scuola.

I risultati sono uno strumento a disposizione delle scuole per individuare punti di forza e aspetti da migliorare attraverso i quali promuovere l’efficacia dell’azione educativa e la qualità degli apprendimenti.
Con la rilevazione campionaria, ovvero quella effettuata su un gruppo rappresentativo della popolazione scolastica, gli istituti possono confrontare i propri risultati rispetto alla media del Paese, della macroarea geografica e della regione di appartenenza.

L’INVALSI restituisce i risultati tenendo conto anche di alcune variabili di contesto che possono influire sugli esiti di apprendimento, come lo status socio economico culturale o il Paese d’origine.

Dal 2016 restituisce inoltre il dato sull’effetto scuola, ovvero sul contributo che l’Istituto scolastico dà al cambiamento del livello di competenze degli allievi, a prescindere dai risultati ottenuti nelle Prove nazionali“.

Lara La Gatta

Articoli recenti

Anna Pepe “manda quel paese” una sua docente durante un’intervista: “Guarda dove sono adesso, prof”

Sono molti i vip che spesso si abbandonano a ricordi della scuola e dei loro…

23/12/2024

Maturità, tornano sui banchi dopo decenni per fare la traduzione di latino o greco: il liceo Galilei fa bis

Torna Rimaturità, la ‘prova d’esame’ per gli ex studenti del Liceo Classico Galileo di Firenze:…

23/12/2024

Precari Scuola, per la NASpI necessario comunicare entro il 31 gennaio il reddito presunto riferito al 2025

Dal mese di dicembre 2024, l’INPS, tramite la “Piattaforma di Proattività”, ha avviato una campagna…

23/12/2024

Linee guida Educazione Civica, docente scrive Valditara: “Farò l’opposto”. Usr Lazio prende le distanze: “Lettura distorta”

Hanno fatto discutere molto le parole di un docente di un liceo di Roma, scritte…

23/12/2024

Certificati medici per giustificare l’assenza dal lavoro, non devono contenere dati sulla salute: provvedimento del Garante privacy

Le certificazioni che attestano la presenza in ospedale, necessarie per giustificare un’assenza dal lavoro o…

23/12/2024

“Inclusione” è il tema principale del n.4/2024 di Scuola e Formazione WEB, la rivista trimestrale di Cisl Scuola

È online il quarto numero 2024 di “Scuola e Formazione WEB”, la rivista trimestrale della…

23/12/2024