Il 1° marzo segna il via alle prove Invalsi per gli studenti dell’ultimo anno delle classi superiori. Obiettivo testare la preparazione dei maturandi a circa tre mesi dallo svolgimento degli esami. Sullo svolgimento delle prove però regna ancora un po’ di confusione tra le studentesse e gli studenti che in alcuni casi non risultano informatissimi. A sondare il terreno è stato il portale Skuola.net che ha testato un campione di 3.000 alunni.
Già sul “quando” emergono i primi dubbi dei ragazzi che non risultano necessariamente informati sulle date (dall’1 al 31 marzo). Infatti solo 1 studente su 5 risulta avvisato del calendario delle prove, mentre qualcun altro credeva si svolgessero ad aprile o maggio e altri ancora non hanno saputo rispondere.
Anche sui contenuti informazione non piena da parte degli studenti. Solo la metà di loro hanno saputo rispondere che le domande delle prove Invalsi vertono su tre materie ovvero Italiano, Matematica e Inglese. L’altra metà dei ragazzi ha invece ridotto le materie a due, se non a una.
I dubbi però sono anche sul “come”. Il 56% di loro non sapevano che le prove sono di tipo Computer Based, cioè online al computer (ad eccezione degli alunni delle primarie).
Serve studiare o ripassare per le prove? Non è questo il caso, poiché le prove si basano sulle conoscenze acquisite dall’alunno, nonché sul ragionamento. Ma solo la metà di loro appare informato, gli altri probabilmente hanno preso libri e appunti dei prof.
Percentuali ancora più basse per quanto riguarda la conoscenza del sistema di valutazione (in livelli, scala da 1 a 5) e della certificazione delle competenze di lingua inglese che scaturisce dalle prove. Rispettivamente il 15% e il 13% risultano avvisati di questi aspetti.
Infine, per quanto riguarda la media scolastica, solo 4 alunni su 10 sanno che le prove Invalsi non avranno peso sulla carriera scolastica. Percentuale analoga è convinta del contrario, facendosi attanagliare da una certa ansia.
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