Categorie: Generico

Prove Invalsi: ancora contrasti

La protesta contro le “prove Invalsi” si estende e si intensifica.
Tanto che nei giorni scorsi l’Istituto ha convocato i sindacati nel tentativo di rassicurare tutti sui reali obiettivi della rilevazione.
Il programma – ha spiegato il direttore Dino Cristanini- è finalizzato a valutare il sistema nel suo complesso e a mettere in relazione i risultati delle scuole con le variabili di contesto: si tratta insomma di capire a cosa sono dovuti i buoni (o cattivi) risultati di questa o quella scuola.
Probabilmente, però, è fatica sprecata: ormai la questione delle prove Invalsi è diventata una battaglia più politico-sindacale che culturale e scientifica.
E infatti, in pochi mettono in discussione la validità e l’attendibilità della procedura, né tanto meno l’obbligatorietà della rilevazione.
Sintomatica la posizione dei Cobas: nulla in contrario a somministrare i test, ma non siamo d’accordo a tabulare le risposte degli allievi e a trasmettere i dati all’Invalsi; si tratta di lavoro aggiuntivo e come tale volontario e, comunque, va retribuito.
In certi casi la confusione è massima: si segnalano scuole in cui i docenti, dopo aver sottolineato che le prove sono inutili e nocive perché potrebbero essere usate per “gerarchizzare”, premiare e punire, si dichiarano non disponibili ad inviare i dati all’Invalsi. Salvo concludere che, comunque, i test verranno corretti in modo da disporre di qualche elemento in più per valutare gli studenti: operazione contraddittoria (se le prove sono inutili, non si capisce perché usarne i risultati) ma anche sbagliata sul piano docimologico perché senza conoscere i valori standard di riferimento (e cioè i punteggi medi nazionali e così via) risulta molto difficile tradurre gli esiti di una prova in un “voto”.
Intanto i Cobas hanno già rinunciato allo sciopero del 10 maggio, proclamato proprio in concomitanza con la somministrazione delle prove.
Alla protesta stanno invece aderendo Flc-Cgil e FGU-Gilda nel tentativo di non perdere troppo terreno rispetto ai movimenti e ai sindacati di base, anche perché ormai si sta già entrando in campagna elettorale dato che il rinnovo delle RSU nella scuola dovrebbe essere imminente.

Reginaldo Palermo

Articoli recenti

Docente precaria neo-mamma non ottiene l’allattamento, la preside la sanziona: ha continuato fare il tempo pieno! Flc-Cgil: situazione incresciosa

A volte a scuola si vivono delle situazioni surreali. Come quella capitata ad una insegnante…

08/04/2025

Scuola, comunità educante e democratica? Considerazioni sulle Nuove Indicazioni

Partendo dalla premessa culturale generale delle Nuove Indicazioni, non possiamo non rilevare un dato che…

07/04/2025

Decreto scuola in Gazzetta Ufficiale con misure per la riforma degli istituti tecnici e per il reclutamento dei docenti [PDF del DL]

Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 7 aprile il decreto legge 45 in materia di disposizioni…

07/04/2025

Accolto il ricorso della carta docente per i docenti precari

La Carta Docenti deve essere riconosciuta anche ai docenti precari. Numerose sentenze dei Giudici del…

07/04/2025

Carabinieri irrompono scuola dopo 70 chiamate di emergenza: maestra sorpresa, a farle partire un bimbo dallo smartwatch

Una storia singolare: un bambino di una scuola del trevigiano ha fatto partire, dalla propria…

07/04/2025

Valditara: “La scuola serve per formare al lavoro. I docenti vanno motivati, dobbiamo assumere i migliori laureati”

Il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara oggi, 7 aprile, è intervenuto a Monza,…

07/04/2025