Su La Repubblica, in un articolo nell’edizione di mercoledì 17 luglio, interviene lo scrittore Antonio Pennacchi: “Dopo i risultati delle prove Invalsi lancio questa provocazione. Se non si ricorda non si conosce, altro che Google. Le prove Invalsi dovevano allineare la scuola verso l’alto, l’hanno abbassata”.
Lo scrittore scrive su La Repubblica: “Quando eravamo ragazzini noi negli anni Cinquanta già in terza elementare cominciavano a farci studiare sul libro di lettura le poesie a memoria e sul sussidiario la storia e la geografia: gli Egizi, la Grecia, Romolo e Remo, Orazio Coclite”
E aggiunge: “ai nostri tempi, a scuola, se non studiavi ti menavano. Certe bacchettate sulle mani e schiaffoni a tutta forza in testa, mica solo alle elementari. Ancora in quinto geometri – nel 1968 – mia madre si presentava ogni volta, al ricevimento professori, a dirgli imperiosa: Lo meni professo’, mi raccomando! Lo meni, se serve. Adesso invece pare siano i genitori, spesso, a menare i professori”.
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