“Certamente tutte le opinioni devono essere rispettate, ma è troppo chiedere che dietro alle opinioni ci sia un po’ di sostanza e di informazione? Ben venga il confronto, ma non basato sul nulla!” così Matteo Viale conclude il suo articolo da tifoso ultras dell’Invalsi; articolo aggressivo e violento diretto contro la persona della docente Antonella Currò, esasperata e satura delle ricorrenti molestie dovute agli inutili test standardizzati.
Ma proprio nell’articolo di Matteo Viale mi sembra che siano del tutto assenti quelle “sostanza e informazione” pretese invece dalla Currò. Manca anche qualsiasi riferimento sull’utilità pratica, concreta e operativa dei risultati Invalsi; eppure l’Invalsi esiste da vent’anni.
Di articoli critici sui test standardizzati è pieno il web, sette anni fa creammo il gruppo Facebook chiamato “Invalsicomio” per raccogliere questi articoli e i commenti. Risulta anche che i test standardizzati in seguito a proteste e scioperi, sono stati messi in discussione, modificati o aboliti proprio nei paesi anglo-sassoni dove i test stessi sono nati, non sono più totem e tabù come da noi.
Altra osservazione è che le critiche della Currò vengono proprio da chi sta in prima linea ed è costretto a gestire i test, mentre Matteo Viale sta probabilmente nelle riparate e confortevoli retrovie universitarie e non ha – purtroppo – nessuna esperienza diretta.
Vincenzo Pascuzzi
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