I voti della maturità (con 99.7% dei promossi) vanno all’opposto delle prove Invalsi: voti più alti al Sud, dove si rileva preparazione più bassa. Cosa succede, dunque? Quale dei due dati non è veritiero?
La tendenza emersa dai dati resi noti dal Miur stride con quella dei test Invalsi. Voti gonfiati? Valutazioni su test non omogenei? Perché la maturità dà l’esatto opposto dei risultati delle prove standardizzate?
Il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, durante la presentazione dei dati si è detto “preoccupato” per la situazione e ha annunciato interventi di sistema per migliorare la situazione.
In un’intervista a Libero, il ministro ha rincarato la dose: “Dobbiamo rimettere al centro la scuola in una visione complessiva, di un progetto che veda coinvolte di più le istituzioni territoriali”.
E proprio sul motivo per cui i ragazzi del Sud prendano voti più volti rispetto a quelli del Nord, Bussetti è stato chiaro: “Il tema esiste e va analizzato per bene. Quest’anno, infatti, con la maturità abbiamo usate griglie nazionali per la correzione delle prove per rendere il voto meno arbitrario e disomogeneo”.
Nella Maturità 2019, risultano in aumento i diplomati con 100 e lode (si passa dall’1,3% all’1,6%, in totale sono 7.365), mentre sono in lieve calo i 100 (sono il 5,6%, nel 2018 erano il 5,7%). Diminuiscono anche gli studenti che hanno conseguito un voto superiore a 70/100: sono il 61,7%, rispetto al 64,5% di un anno fa. E diminuiscono sensibilmente i voti nella fascia 81-90, dal 19,6% al 16%.
Per quanto riguarda la distribuzione territoriale delle lodi, la Regione con il più alto numero è la Campania (1.287), seguita da Puglia (1.225) e Sicilia (817).
Guardando invece al percorso di studi, nei Licei le votazioni si confermano mediamente più alte: il 2,5% ha conseguito la lode, il 7,7% ha avuto 100, il 12,3% tra 91 e 99, il 18,5% tra 81 e 90, il 29,2% tra 71 e 80. Tra i Licei, è l’indirizzo Classico a primeggiare nei risultati al di sopra della fascia tra 80 e 100.
A proposito degli esiti della scuola superiore, gli studenti del quinto anno, in procinto di svolgere gli esami di maturità, che hanno raggiunto risultati molto bassi in Italiano sono circa il 13% del totale, ma questa quota supera il 20% in Campania, Basilicata e Sicilia, per arrivare al 25% in Calabria.
Anche per quel che riguarda la Matematica e l’Inglese i risultati del Rapporto Invalsi 2019 ci dicono che in alcune regioni del Mezzogiorno (in particolare Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna) c’è un maggior numero di allievi con livelli di risultati molto bassi
Il Miur ha in cantiere misure importanti per far fronte al divario territoriale e continueremo in tal senso: abbiamo stanziato 50 milioni per il contrasto alla povertà educativa, oltre 35 milioni nel Piano per la scuola digitale, 100 milioni per nuovi laboratori all’avanguardia e per biblioteche e 20 milioni per la formazione dei docenti; infine 4 milioni per scuole situate in aree a rischio per contrastare la dispersione.
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