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Prove Invalsi: esplode la polemica

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Chi pensava che l’arrivo di un Ministro PD avrebbe determinato una inversione a 180 gradi sulla questione della valutazione dovrà ricredersi.
La polemica che sta divampando con toni sempre più accessi sulle prove Invalsi e le risposte che stanno arrivando da Viale Trastevere sono la testimonianza che sulla questione della valutazione difficilmente si potrà tornare indietro (anche se, in politica, vale da sempre il principio del “mai dire mai”).
Ai Cobas, ai sindacati e ai movimenti di base che hanno organizzato lo sciopero del 7 maggio (cui faranno seguito altra due giornate di sciopero contro le prove Invalsi) e che continuano a parlare di “quiz” ha risposto Rossi Doria che, forse esagerando un po’, parla invece di “prove di intelligenza”.
Sta di fatto che il sottosegretario fa capire chiaramente che ormai la valutazione delle scuole e degli insegnanti è ormai un dato di fatto su cui c’è poco da discutere.
Ma se è così lascia perplessi la posizione assunta dalla Flc-Cgil che, ogni giorno di più, sembra volersi attestare su posizioni filo-movimentiste.
E’ probabile che la Flc tema che non voglia lasciare a Cobas e movimenti il monopolio della protesta e dell’opposizione alle scelte ministeriali.
E quindi, pur con toni ben diversi (il sindacato di Mimmo Pantaleo, parlando delle prove Invalsi, non usa mai il termine “quiz”), la Flc ha ormai preso definitivamente le distanze dalla operazione di rilevazione degli apprendimenti e, più in generale, dal Regolamento sul sistema nazionale di valutazione.
Regolamento, peraltro non ancora pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, che lo stesso PD vorrebbe modificare (quando venne discusso nelle Commissioni parlamentari gli stessi deputati e senatori PD espressero forti perplessità sul provvedimento).
Il fatto è che i problemi che il Ministro dovrà affrontare sono molteplici e tutti molto seri: avrà il tempo di occuparsi anche della valutazione ?