Categorie: Generico

Prove Invalsi: il caso finisce in Parlamento

Arriva anche in Parlamento la questione delle prove Invalsi.
Nella giornata del 17 novembre alcuni deputati del centro-sinistra, tra le quali le onorevoli Alba Sasso e Giovanna Grignaffini, hanno depositato una interrogazione a risposta scritta indirizzata al ministro Moratti che entro il termine di 20 giorni dovrà inviare al Presidente della Camera le proprie spiegazioni.
Oggetto del contendere è appunto il problema della obbligatorietà per le scuole del primo ciclo di istruzione di somministrare agli alunni le prove predisposte dall’Invalsi.
L’interrogazione prende spunto da un evento accaduto nella regione Piemonte, ma in realtà pone una questione di carattere generale sulla quale, in queste settimane, il dibattito è vivace in molte scuole d’Italia.
In occasione di un convegno promosso dalla Direzione scolastica regionale uno dei relatori, dirigente tecnico del Miur, non soltanto ha ribadito il principio dell’obbligatorietà delle prove Invalsi, ma – secondo quanto si legge nella interrogazione – “avrebbe anche prospettato responsabilità personali a carico dei dirigenti scolastici e dei docenti inadempienti, con la conseguenza di possibili provvedimenti penali e disciplinari”.
Secondo Alba Sasso e Giovanna Grignaffini si è di fronte, in questa circostanza, “se non ad una vera e propria minaccia, perlomeno ad una indebita ed ingiustificata pressione psicologica nei confronti di dirigenti scolastici e di docenti”.
“Il Ministro – concludono gli interroganti – chiarisca se davvero le prove sono obbligatorie e dica quali iniziative intenda assumere sulla situazione creatasi in Piemonte”.
Nel documento, sottoscritto da otto parlamentari del centro-sinistra, non si tralascia di esaminare la questione anche sotto il profilo normativo.
La motivazione più interessante che Alba Sasso e colleghi forniscono fa riferimento proprio al testo del decreto che istituisce l’Invalsi: il provvedimento “afferma il principio della “concorrenza” delle scuole nel procedimento di valutazione, ed appare evidente che la concorrenza non comporta necessariamente l’obbligatorietà”.
Nel concreto, però, la somministrazione delle prove è ormai programmata per gli ultimi giorni di novembre e quindi, in ogni caso, la risposta del Ministro arriverà a cose fatte.
A meno che l’interrogazione parlamentare non sortisca l’effetto di far sospendere provvisoriamente l’operazione così come richiesto già da qualche settimana dalla Cgil-Flc.
Reginaldo Palermo

Articoli recenti

Maturità 2025, che fine ha fatto la circolare per presentare le domande? Le scuole intanto stanno dando indicazioni, confermando la prima scadenza del 30 novembre

"Nelle more dell’emissione della nota M.I.M. sui termini, modalità e presentazione delle domande, da parte…

22/11/2024

Donne vittime di violenza, ministero dell’Istruzione illuminato di rosso. Valditara: la scuola sarà al vostro fianco

Nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, una settantina di studenti di tre…

22/11/2024

Christian Raimo sospeso dal servizio per tre mesi: mi spiace, non volevo insultare Valditara ma difendere la scuola pubblica dalla politica distruttiva – VIDEO

L’insegnante e scrittore Christian Raimo ripercorre con ‘La Tecnica della Scuola’ i motivi che hanno…

22/11/2024

Una tiktoker: “Sono bella, non ho bisogno di studiare”. Castellana (Gilda): “Questi sono i messaggi che arrivano ai ragazzi?”

La rivista online La Scuola Oggi ha organizzato un dibattito pubblico sul tema “Aggressioni in…

22/11/2024

Promuovere la sicurezza nelle scuole: al via la seconda edizione del concorso nazionale per gli studenti

In occasione della Giornata della Sicurezza nelle Scuole, il Ministero dell’Istruzione e del Merito d’intesa…

22/11/2024

Benessere emotivo e relazionale degli studenti, arriva il docente facilitatore nelle scuole di Trento tra due anni

Nelle scuole della provincia autonoma di Trento sta per arrivare una grande novità: come annunciato…

22/11/2024