Lo scorso weekend a Lecce si è tenuto un incontro sulle prove Invalsi. Il responsabile nazionale delle prove nazionali, Roberto Ricci, ha precisato, nel corso del convegno, che non sarà tolto tempo alla didattica. Si cambia, ma niente allarmismi.
I docenti temono che verrà sottratto tempo ai programmi ministeriali, ma Ricci tranquillizza: “Non richiedono preparazione a parte”.
I test Invalsi, apparsi per la prima volta nel 2007, cercano di valutare i livelli di conoscenza degli studenti in italiano, inglese e matematica e sono uguali per tutti, senza distinzioni di corso e di scuola.
Le prove nazionali, che nel corso del tempo hanno ricevuto varie critiche, hanno lo scopo di raccogliere dati che possono essere una fonte di informazione importante nelle pianificazioni didattiche.
Con il decreto “Milleproroghe”, differimento di un anno della norma che stabilisce che lo svolgimento delle prove Invalsi costituisca requisito per l’ammissione all’esame di Stato. I candidati esterni non partecipano ai test della quinta superiore (eventualmente solo su base volontaria)
Solo dall’a.s. 2019-2020, per poter sostenere la Maturità, sarà necessario aver svolto le prove Invalsi nelle classi V delle scuole superiori.
Nulla cambia, invece, quest’anno in merito allo svolgimento delle prove scritte a carattere nazionale di Italiano, Matematica e Inglese predisposte dall’Istituto.
Ricordiamo il calendario di svolgimento delle prove INVALSI nel 2019 per le classi V delle scuole secondarie di II grado:
Italiano, Matematica e Inglese: dal 4 al 30 marzo 2019.
Il loro svolgimento costituisce per le istituzioni scolastiche attività ordinaria di istituto. I test Invalsi si svolgeranno al pc e saranno le scuole a decidere se farle in tre giornate distinte (soluzione consigliata dall’Istituto Invalsi), due giornate o una sola.
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