A corredo delle prove di apprendimento, infatti, il Servizio nazionale di valutazione propone un questionario rivolto agli studenti e una scheda studenti e famiglie da compilare a cura della scuola per la raccolta di alcune informazioni aggiuntive.
Questo perché in ambito nazionale e internazionale si è rilevato che possono contribuire all’interpretazione dei risultati la conoscenza di alcuni aspetti, quali l’ambiente familiare, le attività svolte a scuola e quelle praticate nel tempo libero, le opinioni e gli atteggiamenti in merito alla scuola e allo studio.
Le informazioni saranno rilevate tramite la “Scheda raccolta informazioni di contesto” e il “Questionario studente”, rivolti a tutti gli studenti e le studentesse delle classi 5° primaria, 1° secondaria di I grado, 2° secondaria di II grado delle scuole statali e paritarie, che partecipano all’indagine Invalsi Snv nell’anno scolastico 2010/2011.
La “Scheda raccolta informazioni di contesto” deve essere compilata dalle segreterie scolastiche e consente di rilevare alcuni dati già in possesso della scuola (i voti e l’orario scolastico), e alcuni dati riguardanti la famiglia di origine che non è possibile chiedere direttamente agli studenti del 1° ciclo (titolo di studio o occupazione dei genitori).
Il “Questionario studente” è invece presentato in tre versioni: quello per la 5° primaria è composto da 17 domande, quello per la 1° secondaria di I grado da 23 domande, mentre il questionario per la 2° secondaria di II grado da 21 domande.
La raccolta delle informazioni di carattere personale consentirà di rielaborare i dati tenendo conto di alcuni fattori determinanti, quali l’età teorica per il grado di studio considerato e il ruolo giocato da anticipi e ritardi, la differenza di genere, il luogo di nascita e la cittadinanza soprattutto per gli studenti stranieri, e la frequentazione della scuola pre-primaria, aspetto considerato importante per lo sviluppo cerebrale dei bambini.
Per quanto riguarda gli aspetti cognitivi e metacognitivi, sono prese in considerazione la memorizzazione, l’organizzazione e l’elaborazione, nonché le abilità connesse allo studio, prerequisito importante per il successo, non solo scolastico.
E, infine, altri due ambiti che contribuiscono a delineare un quadro complessivo dello studente: lecognizioni riferite al sé, motivazione e impegno nello studio, e il benessere/malessere a scuola. Fra i tanti aspetti che descrivono lo stare bene a scuola, le domande poste non solo intendono rilevare lo stato emotivo durante le prove di italiano e matematica, per capire se è vero che gli studenti italiani si sentono a disagio o provano ansia di fronte alla somministrazione di prove standardizzate, ma anche indagare sulla percezione del sentirsi sicuri a scuola e dello stare bene nei diversi spazi scolastici. Con una precisazione: non è interesse dell’Invalsi fare diagnosi in merito a problemi individuali o disturbi soggettivi, ma l’obiettivo è delineare diversi comportamenti all’interno della popolazione studentesca.