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Prove Invalsi: informare è meglio

Come negli anni scorsi, la rilevazione riguarderà obbligatoriamente tutti gli studenti delle classi II e V della scuola primaria, I e III della scuola secondaria di primo grado e II della scuola secondaria di secondo grado.
Discorso a parte per la classe V della secondaria di II grado. Mentre l’11 settembre 2011, il Ministero annunciava la sperimentazione dei test Invalsi all’esame di stato in alcune scuole campione e su base volontaria, adesso di fatto si procede con maggiore cautela. “Per gli alunni delle classi quinte -dispone la Direttiva- l’Invalsi valuterà, limitatamente all’italiano, i livelli di apprendimento degli studenti a conclusione dei percorsi dell’istruzione secondaria superiore, utilizzando un campione significativo di prove scritte delle diverse tipologie, relativo a tutti gli ordini e gli indirizzi di studio del secondo ciclo di istruzione. La rilevazione avrà come riferimento gli obiettivi di apprendimento propri dei percorsi di studio del vecchio ordinamento e riguarderà alcune provincie del nord, del centro e del sud del Paese”. Quanto all’introduzione di prove standardizzate nell’ambito dell’esame di Stato conclusivo della scuola secondaria di secondo grado, ci si limita ad uno “studio di fattibilità” in collaborazione con la Direzione generale per gli ordinamenti e l’autonomia scolastica.
Sia la Nota ministeriale che la Direttiva dicono chiaramente che gli impegni del personale scolastico coinvolto nelle attività di rilevazione dovranno essere programmati nel piano annuale delle attività ed avere un riconoscimento economico.
Si torna a sottolineare che servono però la “collaborazione” e il “concorso istituzionale” di tutti i soggetti al fine di una efficace realizzazione delle prove, utile a “promuovere un generale e diffuso miglioramento della qualità degli apprendimenti” che è l’obiettivo fondamentale.
La novità riguarda la dichiarata esigenza di “puntuali e capillari interventi di informazione e formazione finalizzati a diffondere, all’interno e della scuola e a favore delle famiglie, una corretta conoscenza delle finalità della rilevazione e del suo svolgimento”. Le polemiche dell’anno scorso hanno lasciato il segno: personale, studenti e famiglie vanno coinvolti e preparati.
Anna Maria Bellesia

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