Stanno avviandosi alla conclusione le prove Invalsi 2018: infatti, fino al 19 maggio le seconde classi di scuola superiore gli studenti dovranno sostenere i test, quest’anno più che mai osteggiati da docenti e alunni. E se per quanto riguarda gli alunni abbiamo già scritto, anche sui docenti, la contrarietà verso le prove Invalsi è decisamente diffusa, per diversi motivi.
Tralasciando le varie problematiche relative alla mancanza di pc per la somministrazione dei test e di polemiche legate strafalcioni, c’è anche il problema, sollevato anche dal sindacato Cobas, del lavoro supplementare a cui vanno incontro docenti e personale ATA. Lavoro, per lo più, come segnalatoci da più lettori, non remunerato. Eppure, come riporta Il Fatto Quotidiano, dei 18 milioni di euro annui elargiti dal Ministero dell’Istruzione all’Invalsi, e sui quali la Magistratura contabile (e forse anche l’altra…) potrebbe dare un’occhiuta occhiata a 360 gradi, ancora una volta il personale docente, i dirigenti e gli Ata si sono prodigati in termini di puro volontariato obbligatorio.
I disservizi e le difficoltà per portare avanti le prove rappresentano altri problemi sollevati dai docenti, sia alle scuole medie, che alla primaria e superiore.
In particolare si parla di migrazione di intere classi in altri plessi o addirittura in altri Istituti, smistamento delle classi e/o entrate e uscite con perdita delle ore di lezione.
Quindi in definitiva i problemi sono:
– prolungamento arbitrario dell’orario di lavoro per docenti e ATA (in violazione del CCNL),
– prolungamento arbitrario di obbligo di frequenza per gli alunni (senza nessuna delibera degli organi competenti),
– migrazione di intere classi in altri plessi o addirittura in altri Istituti,
– smistamento programmatico delle classi e/o entrate e uscite con perdita delle ore di lezione,
– modalità di copertura delle assenze del personale non contemplate dalla normativa e che si configura a tutti gli effetti come interruzione di pubblico servizio.
Ricordiamo che dal 7 al 19 maggio a sostenere le prove Invalsi saranno i ragazzi delle seconde superiori,che dovranno seguire il nuovo impianto delle prove, introdotto nel nostro ordinamento scolastico con il decreto legislativo n. 62 del 13 aprile 2017, prevede che gli studenti svolgano i test nell’arco di circa due settimane, lasciando la scelta del giorno, a eccezione delle classi campione, alle scuole.
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