La stragrande maggioranza delle scuole ha collegamenti troppo vecchi e poco veloci. Anche tra quelle di Roma e Lazio, dove soltanto il 25% ha una connessione in fibra, mentre il 60% hanno un collegamento di tipo DSL, il 5% si collegano ad internet con il modem e il 10% sfruttano una connessione wireless fissa per la navigazione. I dati sono emersi da un’indagine interna realizzata fra i soci Anp-Lazio, alla vigilia delle prove on line delle classi terminale di tutte le scuole medie.
“Questo dato – commenta Mario Rusconi, presidente Anp Lazio – è in linea, tra l’altro con una indagine esplorativa condotta su scala nazionale dalla prof.ssa Capogna dell’Università Link Campus presentata proprio la settimana scorsa insieme al presidente Nazionale ANP Antonello Giannelli, e coincidente con i dati sulle diverse tipologie di connettività domestiche in Italia. La carenza di adeguate tecnologie di trasporto in rete, tra l’altro, rappresenta il dato di maggior criticità che domani potrà emergere con l’avvio delle nuove prove Invalsi”.
“Tali dati devono far riflettere sulle condizioni delle infrastrutture tecnologiche scolastiche italiane. Oggi disporre di connessioni ultraveloci vuol dire, ad esempio, creare spazi di didattica digitale integrata, far godere a tutti gli studenti lo stesso diritto di internet ultraveloce, fornire a tutte le scuole le medesime condizioni per l’accesso alla società dell’informazione”.
Infine conclude Rusconi: “La speranza è che l’amministrazione statale possa investire al più presto in adeguate infrastrutture di rete, poiché non bastano soltanto i computer per rendere una scuola on line. Essere veloci nella connessione, avere scuole completamente cablate e godere di banda sufficientemente garantita vuol dire leggere la e-inclusion come ambiente innovativo e informale in cui le tecnologie dedicate si integrano e fungono da facilitatori di relazioni e processi senza distinzione di condizioni”.
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