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Prove Invalsi non solo per italiano matematica e inglese ma anche per le “competenze digitali”: lo vuole il Ministro

Prossimamente le prove Invalsi potrebbero riguardare anche le “competenze digitali” e non solo quelle di lingua italiana, matematica e inglese: lo annuncia il Ministro Valditara nel suo atto di indirizzo pubblicato in questi giorni.

“Il Ministero – si legge infatti nel documento – intende avviare un processo di potenziamento del sistema nazionale di valutazione sotto un duplice profilo. Alla luce delle sfide poste dalla digitalizzazione dei processi di apprendimento e di insegnamento, si intende, prioritariamente, introdurre, nel sistema INVALSI, la partecipazione, su base volontaria, a prove di rilevazione delle competenze digitali degli studenti. Appare, inoltre, utile prevedere l’avvio di un sistema di monitoraggio, finalizzato a rilevare la ricaduta sulla didattica degli interventi finanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza”.

Queste due procedure dovrebbero consentire alla Amministrazione scolastica di “disporre, in sede di confronto a livello europeo e internazionale, di una base dati completa e di un quadro di rilevazioni articolato nelle aree della valutazione delle competenze e della qualità dei sistemi educativi”.

Le intenzioni del Ministero appaiono interessanti, anche se fanno sorgere qualche dubbio sui tempi di attuazione del programma.
E’ ovvio che, ormai, con le rilevazioni di quest’anno, che normalmente vengono effettuate nelle ultime settimane di lezione, non sarà possibile introdurre questa novità.
Quindi, nella migliore delle ipotesi se ne potrà parlare per la primavera del 2026 e per avere i primi risultati utili per avviare eventuali attività di miglioramento o consolidamento delle pratiche didattiche si dovrà attendere l’anno scolastico 2026/27.
A quel punto, se si si dovessero riscontrare carenze nella ricaduta didattica degli interventi finanziati con i fondi del PNRR non ci sarà più il tempo di procedere ad eventuali aggiustamenti o correzioni.

Ma è anche vero che nel 2027 ci saranno le elezioni politiche e questo problema dovrà essere risolto da un altro Governo e, quasi certamente, da un altro Ministro.

Reginaldo Palermo

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