Se il centro destra dovesse vincere le elezioni le prove Invalsi potrebbero essere cancellate: sono troppo costose, anzi sono una “spesa folle”, come sostiene già da tempo la deputata di Fratelli d’Italia Ella Bucalo.
Ma non c’è solo un problema di costi: il punto è che le prove Invalsi sarebbero del tutto inutili e forse persino dannose perché possono indurre gli alunni a studiare non per acquisire conoscenze e competenze ma semplicemente per rispondere correttamente ai test.
Il fatto è che prove analoghe ai nostri test Invalsi si usano in quasi tutti i sistemi scolastici europei dove peraltro la spesa media è anche molto superiore. In Olanda, per esempio, il sistema nazionale di valutazione costa più del doppio rispetto all’Italia pur dovendo servire ad una popolazione scolastica pari ad un terzo.
Ella Bucalo ricorda comunque che i 7 milioni che l’Invalsi spende per le rilevazioni rappresentano una vera e propria “spesa folle”.
Sulla effettiva possibilità che i test vangano cancellati è tuttavia legittimo nutrire più di un dubbio anche perché gi esiti delle rilevazioni dovrebbero servire anche a indirizzare l’impiego dei fondi destinati a interventi per la riduzione dei divari territoriali.
In mancanza delle prove Invalsi non resterebbe altro da fare che basarsi sui risultati degli esami di Stato: ma in tal caso ci si troverebbe di fronte a un paradosso perché i migliori esiti riscontrati nelle scuole del sud dovrebbero indurre il Governo ad aumentare gli stanziamenti per le scuole del nord.
Insomma, un pasticcio di non poco conto di difficile soluzione.
D’altra parte già nel corso della campagna elettorale del 2018 alcune forze politiche (prima fra tutte il M5S) avevano garantito il proprio impegno per una revisione sistematica dell’intero impianto dell’Invalsi, ma – a conti fatti – in questi 4 anni è cambiato molto poco.