Potrebbero essere le stesse regole fissate dall’Invalsi e rigidamente applicate dai dirigenti scolastici a mettere in crisi la somministrazione delle prove di italiano prevista per il 5 maggio prossimo.
Per ridurre al massimo il rischio di “fughe” di materiali che potrebbero rendere dubbia la rilevazione in quasi tutte le scuole viene messa in atto una procedura piuttosto precisa che prevede che la mattina del 5 maggio il “pacco” con tutto il materiale venga ritirato dal responsabile del plesso o del team d classe e quindi consegnato ai docenti interessati.
Ma, in caso di sciopero, la procedura entra in crisi – se correttamente applicata – comporterebbe l’impossibilità di svolgere le prove anche se ad aderire allo sciopero fossero pochi insegnanti.
Il caso più banale si verifica se il docente incaricato di prelevare i materiali presso la sede centrale aderisce allo sciopero: se la procedura è stata formalizzata dal dirigente scolastico con una circolare ufficiale diventa difficile – nella giornata dello sciopero e all’ultimo momento – affidare l’incarico ad un altro docente perchè si potrebbe configurare una forma di comportamento antisindacale da parte del dirigente.
Paradossalmente se in una scuola scioperassero anche soltanto i 4-5 insegnanti incaricati di trasportare i materiali dalla sede centrale ai singoli plessi, i test non potrebbero essere somministrati.
L’unico modo per evitare tutti questi problemi sembra essere quello di far pervenire i materiali ai doceenti già nel pomeriggio del giorno precedente, modalità in contrasto con quanto previsto dall’Invalsi che però, di qui al giorno 4 potrebbe anche diramare una nota per “liberalizzare” le modalità di consegna dei fascicoli contenenti le prove alle classi interessate (II e V di primaria).